Dietrofront della maggioranza sulla questione vaccini. Durante il mese scorso, infatti, la senatrice pentastellata Paola Taverna – suscitando non poche polemiche – aveva presentato alla camera alta un emendamento al decreto Milleproroghe che avrebbe appunto prorogato all’anno prossimo il divieto di entrare a scuola per i bambini sprovvisti delle dovute vaccinazioni. Oltre ad essere furiosamente criticato dalle opposizioni, il rinvio non era piaciuto né al ministro della Salute, Giulia Grillo, né a una buona fetta del movimento. Tuttavia quel testo era stato già approvato in Senato e attendeva adesso la conferma della Camera.
Ma due parlamentari del M5S, Vittoria Baldino e Giuseppe Bompane, sono intervenuti nella vicenda, presentando un nuovo testo che bloccherebbe la proroga, ripristinando il regime già previsto dall’allora ministro della Salute Beatrice Lorenzin. Una marcia indietro che non stupisce, specialmente dal momento che, durante l’audizione alle commissioni Affari costituzionali e legislativa della Camera sul cosiddetto “emendamento Taverna”, gli esperti avevano dichiarato la propria contrarietà a una modifica dello status quo. Al parere dell’Istituto superiore di sanità, delle società scientifiche di medici e di pediatri e i presidi, si è aggiunto il presidente della Commissione vaccini nominato dal ministro Grillo, Vittorio Demicheli, che ha spiegato come sarebbe un errore cambiare le cose adesso.
Se questo nuovo testo dovesse venire approvato, rimarrà dunque tutto come previsto dal precedente governo: non sarà possibile frequentare asili nido e scuole materne per i bambini non vaccinati, che potranno invece frequentare le scuole dell’obbligo, beccandosi però una sanzione da 100 a 500 euro. I genitori avranno la possibilità di autocertificare le avvenute vaccinazioni, ma una dichiarazione falsa potrebbe far scattare la denuncia. Rischio, quest’ultimo, reso assai probabile dalla presenza, in molte Regioni, dell’anagrafe vaccinale, in cui è semplice verificare la veridicità delle autocertificazioni.
«Oggi abbiamo presentato un emendamento al Milleproroghe in materia di vaccini che sopprime quello già approvato ad agosto al Senato. Questo al fine di trattare le politiche vaccinali con un provvedimento normativo ad hoc: il ddl che abbiamo già depositato al Senato e di cui si inizierà l'esame nel più breve tempo possibile» spiega la relatrice Vittoria Baldino. Dal canto suo, Lorenzin accoglie questo testo come una «vittoria della scienza su ignoranza e pregiudizio». L’ex ministro manda poi «un abbraccio alle coraggiose mamme di Iovaccino», il gruppo che ha presentato una petizione per l’abolizione dell’emendamento, già a quota 300mila firme.
Secondo l'associazione nazionale presidi quella del nuovo emendamento «è una buona notizia che denota sensibilità da parte del Parlamento rispetto alle ragioni da noi esposte in audizione davanti alle commissioni della Camera: avevamo rappresentato come Associazione presidi che l'ammissione negli asili e nelle scuole dell'infanzia dei bambini non vaccinati avrebbe comportato un rischio per la salute di quelli immunodepressi. È una grande vittoria di civiltà».
La situazione è però in via di sviluppo: un nuovo emendamento, previsto nelle prossime ore in parlamento, potrebbe dare forza di legge alla circolare emanata da Giulia Grillo e dal ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, prorogando così non solo la possibilità di presentare le autocertificazioni per attestare le avvenute vaccinazioni, ma anche il limite ultimo per presentarle che slitterebbe così al 10 marzo. La soluzione potrebbe rivelarsi necessaria dal momento che la Lega e il suo segretario, Matteo Salvini, si sono sempre schierati contro l’obbligatorietà della profilassi.