Ambiente

Allarme Unicef: cambiamenti climatici mettono a rischio il futuro dei bambini

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I cambiamenti climatici, con la conseguente estremizzazione dei climi, stanno già iniziando a causare grossi problemi: fette di popolazione soggette a rischi di non lieve entità, come inondazioni, incendi, caldo eccessivo e siccità. Se parliamo dei bambini, inoltre, la situazione sembra essere ancora più drammatica. È l’Unicef, infatti, a denunciare i danni provocati a quella che è la fascia più debole dell’umanità intera. Dalle inondazioni in territorio indiano, agli incendi sulla west coast statunitense, dalle diffuse bombe di aria calda alla siccità, sono molti i fattori che spingono verso l’alto il numero di crisi umanitarie «di cui – afferma il direttore Unicef Ted Chaibani bambini pagano il prezzo più alto». 

 

Gli esempi concreti di ciò che sta già accadendo sono sotto gli occhi di tutti: basti pensare ai Paesi dell’America centrale o ai Caraibi, zone in cui non si è ancora conclusa la conta dei danni lasciati dagli uragani dello scorso anno, mentre già si preparano ad affrontare il picco della stagione di quest’anno. Come se non bastasse, questi fenomeni climatici contribuiscono alla diffusione di malaria, diarrea e malnutrizione che rappresentano le principali cause di morte infantile. L’Unicef sottolinea ancora come l’aumento di queste problematiche sia esponenziale, facendo sorgere il rischio che anche l’Onu sia impreparata nel dare una risposta forte e adeguata per salvaguardare i bambini di tutto il mondo. «È per questo – aggiunge Chaiban – che i governi e la comunità internazionale devono adottare misure concrete per proteggere l'avvenire dell'infanzia e i loro diritti».

 

Sono numerosi gli studi che spiegano come per i bambini sia più difficile adattarsi ai cambiamenti climatici, in particolare modo alle ondate di calore. La fascia più a rischio è quella composta dai minori di 12 mesi, non ancora capaci di regolare la temperatura corporea. Un altro problema legato al caldo è la siccità: proprio quando l’acqua diventa indispensabile, diventa anche più rara. La scarsità d’acqua potabile – resa realtà anche dalle inondazioni – aumenta i rischi di epidemia. Infine queste problematiche incidono non poco sulle famiglie, specialmente su quelle più povere, costringendole a spostarsi: migrazioni e dilemmi sociali che travolgono soprattutto i bambini.

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