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Attentato di Strasburgo, il terrorista: «Ho ucciso per vendicare i fratelli morti»

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Il presunto attentatore di Strasburgo, Chérif Chekatt, avrebbe dichiarato di aver «ucciso per vendicare i fratelli morti» in Siria: è quanto riporta il quotidiano Le Parisien, sulla base di una testimonianza rilasciata dal tassista su cui Chekatt è fuggito in seguito alla sparatoria in centro. Sempre secondo Le Parisien, Chekatt avrebbe lasciato andare il tassista solo dopo che questi si è professato «musulmano praticante» e rispettoso della «preghiera».

Sembra inoltre che il killer abbia ricevuto una telefonata dalla Germania immediatamente prima dell'attentato di Strasburgo, in base a quanto riferiscono le fonti di intelligence citate dall'emittente berlinese RBB. Tuttavia restano oscure l'identità e le ragioni dell'autore della telefonata. 

L'attentatore avrebbe esploso diversi colpi in rue del Grandes Arcades, vicino a Place Kleber, dove si trova il mercatino, e sarebbe poi fuggito verso Grande Rue, dove alcuni testimoni avrebbero udito altri spari. Il bilancio delle vittime di martedì sera resta ancora incerto ma, secondo gli ultimi aggiornamenti, ci sono 2 morti, 1 morto cerebrale e 16 feriti, di cui 2 in bilico tra la vita e la morte. Gravissime invece le condizioni del connazionale Antonio Megalizzi, ferito alla testa durante l'attentato.

«Il cuore della democrazia europea colpito dalla follia omicida», ha commentato subito dopo l'attentato, Pierre Moscovici, il commissario europeo agli Affari economici, trovatosi anche lui a Strasburgo. L'attentato non risulta tuttavia completamente inaspettato. Ricordiamo come, già due anni fa, sotto Natale, era stato sventato dalla polizia francese un possibile attacco terroristico ai mercatini.

Cherif Chekatt, 29enne nordafricano nato a Strasburgo, aveva già dei precedenti per aggressione ed era successivamente stato segnalato come elemento "radicalizzato" e come minaccia per la sicurezza nazionale. Nell'abitazione dell'attentatore è stato trovato del materiale esplosivo durante una perquisizione avvenuta poche ore prima dell'attentato. Stephane Morisse, membro del sindacato di polizia FGP, ha riferito senza ulteriori dettagli che le forze dell'ordine erano andate nella casa per arrestare l'uomo, il quale però è riuscito comunque a scappare. Qualche ora dopo è stato localizzato in un quartiere di periferia. Purtroppo il blitz della polizia non ha prodotto risultati e le ricerche continuano. Si sospetta ci sia stato un complice.

Strasburgo ospita, oltre al turismo prenatalizio, tutto il personale del Parlamento europeo per la plenaria mensile. Diversi eurodeputati, anche italiani, sono rimasti bloccati dentro ristoranti e bar. Su ordine del presidente Antonio Tajani, il Parlamento è stato blindato, con molte persone dentro.

Fonti della polizia citate da Bfm-Tv riferiscono che, tra le persone fermate dagli inquirenti francesi, vi sarebbero il padre, la madre e i due fratelli del presunto killer di Strasburgo. Inoltre alcuni membri della famiglia sono noti per essere radicalizzati. Fonti di sicurezza franco-tedesche citate da Bild lasciano trapelare che il presunto terrorista potrebbe essere fuggito in Germania subito dopo l'attentato, tesi corroborata da fonti investigative tedesche.

L'unità di crisi della Farnesina ha raccomandato agli italiani, fin da subito dopo la sparatoria, di evitare la zona del centro storico e di seguire le indicazioni delle autorità locali.

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