Dei 1.400 rapporti di lavoro annunciati da Amazon nei prossimi 3 anni,dall'apertura dell'annunciato centro di distribuzione da 60 mila metri quadrati, a Roncade (Treviso), si stima che 976 di questi (il 69,7%) sia destinato a cessare, con un saldo netto di 424 posti di lavoro. E tra i lavoratori assunti, solo il 18% avrà contratti a tempo indeterminato.
È la proiezione ottenuta da uno studio dell'Ente bilaterale per il commercio (Ebicom) di Treviso, sulla base dei dati delle agenzie per il lavoro delle varie regioni in cui la multinazionale ha finora stabilito impianti simili, presentata oggi a Treviso nel corso di un convegno dedicato. La ricerca è una proiezione sulla base dell'occupazione reale prodotta nei centri Amazon di Castel San Giovanni (Piacenza), Passo Corese (Rieti), Vercelli, Vigonza (Padova), Verona , Torrazza Piemonte (Torino), Castelguglielmo – San Bellino (Rovigo), simili a Roncade per tipologia di insediamento, dimensioni o caratteristiche territoriali.
In base a quanto accaduto in questi siti, infatti, il 75,5% dei contratti attivati sono attraverso agenzie di somministrazione (con durata da poche settimane a qualche mese), la metà dei quali in capo a persone con età inferiore ai 30 anni, due volte su tre di genere maschile e quasi otto su dieci italiani. Le professioni classificate come qualificate, in prevalenza tecnici informatici, sono il 19,2% del totale, le non qualificate il 37,3%. Una considerazione sulla provenienza territoriale dei dipendenti, inoltre, fa ritenere che il 22% proverrà da Roncade e comuni contermini mentre il 10,8% sarà residente fuori regione. «Rispetto a tutto questo non siamo né rassegnati, né indignati, né indifferenti – hanno aggiunto i vertici di Ebicom – ma siamo senz'altro invischiati. L'auspicio è che, come accaduto altrove, una negoziazione degli enti locali, Regione in testa, e delle associazioni di categoria con Amazon possa portare ad una gestione virtuosa con ricadute positive sui territori e con il minore impatto su ambiente e viabilità».