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Tentato attacco al presidente Putin: droni puntano il Cremlino

Scritto da vocealta

La notte scorsa è stata particolarmente turbolenta nel cuore del Cremlino, la residenza del presidente russo Vladimir Putin. Due droni hanno tentato di colpire l’edificio, ma grazie all’intervento rapido delle forze di sicurezza, l’attentato terroristico è stato sventato. Il Cremlino ha confermato l’accaduto e ha annunciato immediate ritorsioni nei confronti dell’Ucraina, ritenuta responsabile dell’attacco.

Secondo quanto riportato da Ria Novosti, uno dei droni è stato abbattuto mentre il secondo è riuscito a colpire il bersaglio desiderato. Tuttavia, il presidente Putin è rimasto incolume. In risposta all’attacco, il sindaco di Mosca, Serghey Sobyanin, ha emesso un divieto di sorvolo dei droni sulla capitale.

La notte è stata caratterizzata da ulteriori episodi di violenza tra Russia e Ucraina. Nella regione di Krasnodar, al confine con la Crimea, un serbatoio di stoccaggio di petrolio è andato in fiamme a seguito dell’attacco di un drone. Allo stesso tempo, un altro attacco è stato lanciato su un aeroporto militare nella regione di Bryansk. Secondo le fonti, cinque droni hanno preso di mira l’aeroporto, ma due sono stati distrutti e altri due hanno provocato esplosioni all’interno dell’aerodromo. I russi hanno attribuito la responsabilità agli ucraini.

La situazione è rimasta tesa anche in altre parti dell’Ucraina. L’aeronautica ucraina ha riferito che 26 droni di fabbricazione iraniana sono stati lanciati dai russi su diverse regioni e città, compresa la capitale Kiev. Fortunatamente, la difesa aerea ucraina è riuscita ad abbattere la maggior parte di essi, evitando danni e vittime. Tuttavia, alcuni droni sono riusciti a colpire edifici amministrativi e abitazioni private, causando incendi che sono stati successivamente domati.

In un tragico episodio nella città di Kherson, nel sud dell’Ucraina, un bombardamento russo ha colpito l’unico supermercato aperto, causando la morte di tre civili e il ferimento di altre persone. Il ministro degli Interni ucraino, Igor Klimenko, ha condannato l’azione definendo i responsabili “assassini russi” e ha chiesto giustizia. Come misura di sicurezza, il capo militare della regione di Kherson ha annunciato un coprifuoco totale per proteggere la popolazione durante l’annunciata controffensiva ucraina.

 

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