Prima pagina
Record sbarchi, il piano di Minniti per le nuove regole
Sfida sul fiscal compact per tagliare le tasse nella manovra d’autunno
Sicilia, Grillo lancia Cancellieri: “Prima l’isola, poi il governo”
Isis, l'esercito iracheno libera Mosul
Politica interna
«Non possiamo consentire che l’inerzia dell’Europa mandi a fondo il nostro Paese». Con queste parole il ministro dell’Interno, Marco Minniti, ribadisce l’intenzione di giungere a una modifica delle regole europee sui migranti, a cominciare dal progetto Triton. Il trattato, che prevede l’obbligo per l’Italia di occuparsi dei migranti anche se giunti a bordo di navi straniere, si è rivelato un boomerang per il nostro paese e il governo è pronto a un passo indietro dal progetto pur di ottenere maggiore collaborazione da parte dei partner europei. Ne scrive Fiorenza Sarzanini sul Corriere della Sera.
Sulla Stampa, interessante intervista di Francesca Schianchi a Emma Bonino. Per superare la crisi migratoria e l’indifferenza degli altri paesi europei, l’ex ministro degli Esteri propone di applicare un direttiva del 2001 che permetterebbe all’Italia di emettere dei visti temporanei ai migranti per poi smistarli nei vari paesi Ue. Si tratterebbe di uno strumento di pressione efficace contro l’inerzia dei partner europei.
Sul Messaggero, Diodato Pirone riporta la posizione del segretario del Pd, Matteo Renzi, sulla crisi migratoria, emersa dalle anticipazioni del suo nuovo libro in uscita. Dopo aver rivendicato l’importanza di aiutare i migranti «a casa loro», il segretario ventila l’ipotesi di un blocco dei contributi del nostro paese all’Ue come forma di pressione verso chi si oppone alla ripartizione dei migranti: «O tutti rispettano le regole o chiudiamo il rubinetto dei soldi».
Chiusa la consultazione online del Movimento 5 Stelle per la scelta del candidato a governatore della Sicilia. Il nome, annunciato ieri a un evento pubblico da Grillo, Casaleggio e Di Maio, è quello di Giancarlo Cancellieri, nome storico del partito in Sicilia. Nelle intenzioni della leadership del Movimento le elezioni siciliane dovranno rappresentare il trampolino per le prossime politiche: “Vincere qui per puntare a Roma”. Ne scrive Antonio Fraschilla su Repubblica.
Economia
E’ di nuoco corsa contro il tempo per evitare che scattino le «clausole di salvaguardia», ossia l’aumento dell’Iva a partire dal prossimo gennaio. Questa sarebbe la necessità minima della prossima legge di bilancio che parte già, quindi, dal bisogno di trovare 10-12 miliardi di risorse. Il conto potrebbe però aumentare se il governo volesse mettere in campo altre misure di riduzione della pressione fiscale. L’idea per coprire queste nuove spese sarebbe di affidarsi alla lotta all’evasione. Ne scrive Enrico Marro sul Corriere della Sera.
«Tornare per 5 anni ai parametri di Maastricht, con il rapporto deficit-Pil al 2,9%». Questa la proposta contenuta nel nuovo libro di Matteo Renzi per dare una spinta all’economia italiana. Se l’Ue fossa d’accordo, una misura di questo genere potrebbe portare nelle casse dello Stato 30 miliardi per abbassare le tasse e stimolare la crescita. Lo riporta Andrea Carugati sulla Stampa.
Divide la proposta del ministro Delrio di rendere obbligatorio il certificato di stabilità per le compravendite di immobili. A favore della proposta si schierano l’Anci e il l’urbanista Sandro Simoncini, contraria Confedilizia: «Il mercato immobiliare sarebbe condotto alla paralisi». Ne scrive Antonio Fraschilla su Repubblica.
Esteri
Il premier iracheno Al Abadi annuncia la liberazione di Mosul e la vittoria sull’Isis. Dopo un assedio durato 9 mesi la città è ora in mano alle forze irachene e comincerà la ricostruzione. I pericoli rimangono però altissimi dal momento che il Califfato non dà ancora segni di volersi arrendere. Lo raccontano Tim Arango e Michael R. Gordon su Repubblica.
Un milione e mezzo di turchi sono scesi in piazza alla Marcia per la giustizia, contro Erdogan e il suo colpo di Stato. L’iniziativa, senza bandiere né simboli di partito, rappresenta la prima manifestazione di piazza contro Erdogan di questa portata dai tempi della rivolta di Gezi Park. Lo riporta Marta Ottaviani sulla Stampa.
Prosegue la bufera sull’amministrazione Trump per il Russiagate. Secondo una rivelazione del New York Times, il primogenito del presidente, Donald Trump junior, incontrò un’avocata russa, Natalia Veselnitskaya, nella Trump Tower il 9 giugno 2016. La ragione dell’incontro sarebbe stata la promessa di ricevere informazioni compromettenti su Hillary Clinton. Ne scrive Giuseppe Sarcina sul Corsera.