Politica

SCHIRO’: “LAVORIAMO PER UNA MAGISTRATURA INDIPENDENTE E MODERNA”

Per l’interesse che suscitano gli argomenti in questione, pubblichiamo l’intervento del presidente nazionale di Magistratura indipendente, Stefano Schirò, al congresso di Magistratura democratica, recentemente conclusosi con l’elezione dei componenti del consiglio nazionale che dovranno a loro volta indicare i successori della segretaria Sanlorenzo e del Presidente Castelli.

Anche a nome del Segretario generale, Antonietta Fiorillo, impossibilitata a partecipare, porto il saluto di Magistratura Indipendente. Ringrazio il Presidente, il Segretario generale e il Comitato organizzatore del cortese invito.
Il vostro Congresso costituisce un’importante occasione di discussione e di confronto, sia per il rilievo dell’argomento che sarà dibattuto  (“La forza innovatrice dei valori costituzionali”), sia per il momento in cui il Congresso stesso si tiene, all’indomani delle elezioni per il CSM e dell’insediamento dell’Organo di autogoverno, a quasi tre quarti del percorso dell’attuale Giunta esecutiva centrale e del Comitato direttivo centrale, con alle porte il Congresso nazionale dell’ANM e in vista delle elezioni per il rinnovo del CDC, con sullo sfondo anche l’appuntamento elettorale per il rinnovo dei Consigli giudiziari. Una stagione densa di impegni e di prospettive, che rendono opportuni momenti di ampia riflessione, come questo organizzato da Magistratura Democratica, ma anche come quello che vedrà nei prossimi mesi riunita  Magistratura Indipendente per la sua Assemblea nazionale, nella quale verranno esaminati e discussi i contenuti di linea associativa, le prospettive future, gli assetti.
Viviamo, tanto per cambiare, una difficilissima stagione della giustizia, con prospettive riformatrici assai preoccupanti, per quel che è dato conoscere, sia per i suoi contenuti, oggettivamente lontani dalle esigenze
effettive di riforma di cui il paese ha bisogno, sia per le  dichiarate e perseguite finalità di ridisegnare il ruolo costituzionale della magistratura e di ridimensionare la sua autonomia dai poteri dello Sato.
E’ tempo dunque di tracciare qualche bilancio in vista di un percorso futuro. Mi viene alla mente l’esperienza del CDC e della GEC attualmente in carica e porto dentro di me la sensazione  che in questa esperienza sia stato compiuto qualche errore di troppo.
Non sto qui a ragionare su chi abbia sbagliato o su chi lo abbia fatto di più; l’argomento è sterile e non è questa la sede opportuna. Avverto però la sensazione che l’ANM, nel suo insieme, abbia sbagliato nel fornire la propria complessiva risposta ai problemi della giustizia e alle sfide, o più spesso provocazioni, dei poteri che aspirano a rimodellare il ruolo costituzionale dell’ordine giudiziario e a ridurne i margini di operatività e di efficienza. Tutti insieme non siamo stati capaci di fornire una risposta unitaria, esauriente e soddisfacente. Ci siamo divisi, non sui valori, da tutti ampiamente condivisi e praticati, ma sul modo più moderno per attuarli, in sintonia con il sentire di un paese e di una categoria professionale, quella dei magistrati, che sono cambiati e stanno ancora cambiando, così da non riuscire a favorire un assetto e un agire associativo che fosse meglio compreso fuori dalla magistratura  e più ampiamente condiviso dentro la magistratura. Fuori dalla magistratura, perché, indipendentemente dalle strumentali provocazioni di altri poteri, il paese avverte il disagio per una resa di prodotto decisionale non esente da inefficienza e per l’ostentazione, talvolta compiaciuta, di un potere che è apparso, in qualche occasione, sbilanciato e fuori controllo. Dentro la magistratura, perché soprattutto le nuove generazioni di magistrati – ma è
un sentimento oggi ampiamente diffuso anche in altre fasce generazionali – sono determinate e risolute nel pretendere di poter coniugare ruolo costituzionale e valore sociale della propria funzione con  la difesa
del loro status e della loro dignità, ad ogni livello, dalla propria qualificazione professionale, alla qualità delle condizioni dei luoghi di lavoro, alla determinazione delle regole di organizzazione degli uffici e
dei criteri di assunzione di responsabilità per il complessivo funzionamento dell’apparato giudiziario.
L’ANM non può lasciare senza risposta queste legittime aspirazioni, se non a rischio di perdere  progressivamente ampie quote di rappresentatività. Mi sembrerebbe opportuno, in particolare, riflettere su questo tema se la forza o l’efficacia dell’interpretazione e dell’applicazione del ruolo costituzionale della magistratura  e dei valori di sistema che sono a questo connessi dipendano anche, ed eventualmente in quale misura, dal pieno riconoscimento, a livello ordinamentale, della complessiva dignità professionale, oggi ampiamente sottovalutata e trascurata, di coloro che la funzione giurisdizionale sono chiamati a interpretare.  Non si tratta di una questione corporativa, come troppo riduttivamente alcuni ritengono, perché l’esigenza di tutela della qualità e della dignità professionale dell’attività svolta dai magistrati discende direttamente dal rilievo costituzionale della funzione giurisdizionale e dalle regole
organizzative necessarie per il suo pieno ed efficace esercizio. Oggi e nei prossimi giorni vi riunite per parlare della forza innovatrice dei valori costituzionali: un tema che si presta a più di un’interpretazione
e che, personalmente, mi auguro possa costituire occasione per esprimere una positiva volontà di rinvenire nei valori costituzionali le ragioni di una modernità di regole e di mezzi  nella continuità degli ideali.
A seconda della risposta che darete al tema da voi prescelto, si potrà meglio capire se sarà possibile creare le condizioni per una rinnovata unità, non solo di intenti, ma anche di criteri organizzativi e di modalità
di azione, in un pluralismo di idee  che si confrontino con spirito costruttivo e in un contesto di pari dignità.  Nell’interesse della giustizia e della magistratura, vi auguro di tutto cuore buon lavoro.

Stefano Schirò, Presidente di Magistratura Indipendente

 

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