Politica

Ma non doveva essere freddo e privo di carisma?

Dopo l’Inghilterra sarà difficile tirare ancora fuori il cliché del Papa freddo e privo di carisma. Lo scenario, poco prima del viaggio, era negativo. O meglio: molti media si erano preparati (secondo il vecchio schema dello “scontro che vende”) a raccontare la visita attraverso le voci in contrapposizione.
Poi, però, è arrivato Benedetto XVI. Un Papa che, senza strategie, si è presentato agli inglesi per quello che è. E ha fatto breccia.
In realtà il bilancio della visita si poteva tracciare già da prima che l’aereo papale atterrasse. Lo si poteva prevedere fin da quano il Pontefice ha affrontato davanti ai giornalisti il tema degli abusi sessuali, con occhi lucidi e visibilmente scosso, riconoscendo che la Chiesa non è stata «sufficientemente vigilante» e auspicando «un momento di penitenza, di umiltà, di rinnovata sincerità».
Qualsiasi esperto spin doctor gli avrebbe sconsigliato di parlarne in questo modo. Eppure è proprio lì che le barriere sono cadute. Ancor prima delle folle festanti, ancor prima dell’accoglienza oggettivamente calorosa, ancor prima dei numeri esigui dei contestatori: non appena i giornalisti (e il pubblico) hanno guardato il Papa in faccia, è venuta meno ogni resistenza.
È qualcosa che ormai si ripete (è successo in Francia come in Repubblica Ceca): mentre i commentatori ci abituano a pensare ai secolarismi, ai laicismi e ai confronti ideologici, il Papa punta all’incontro con chi ha veramente l’ultima parola: le persone. E anche stavolta ha lasciato il sengo. «Cor ad cor loquitur», il cuore parla al cuore, era il motto del viaggio…
 

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