I pediatri stanno lanciando un allarme riguardo all’aumento dei casi di faringiti e scarlattina da streptococco, sia per nuove infezioni che per reinfezioni, soprattutto tra i pazienti più giovani. Questo è dimostrato dal grande aumento dei tamponi effettuati in farmacia per individuare il batterio, che sono passati da 3.857 a oltre 77.000 in un anno (+2.000%). Inoltre, c’è una carenza dell’antibiotico amoxicillina da diversi mesi, con scarse disponibilità nelle farmacie. Questa situazione ha portato anche all’indisponibilità di equivalenti farmaceutici, rendendo necessario ricorrere ad antibiotici alternativi, talvolta meno appropriati.
Susanna Esposito, professore ordinario di pediatria all’Università di Parma e coordinatrice del Tavolo Tecnico e Malattie Infettive della Società Italiana di Pediatria, commenta l’aumento esponenziale dei tamponi e delle vendite di antibiotici. Secondo i dati forniti da Iqvia, un provider globale di dati sanitari, tra ottobre 2021 e marzo 2022 sono stati venduti 3.857 tamponi, mentre nello stesso periodo tra ottobre 2022 e marzo 2023 ne sono stati venduti 77.661, registrando un aumento del 1.913%. Parallelamente, le vendite dell’antibiotico amoxicillina, usato per combattere il batterio in questione, sono aumentate del 38% nel 2023, passando da 11,9 milioni di dosi vendute tra novembre 2021 e marzo 2022 a 16,4 milioni tra novembre 2022 e marzo 2023.
Esposito sottolinea che la minore circolazione dei patogeni a causa delle misure adottate per la pandemia da Covid-19 ha creato un “debito immunologico” nella popolazione, favorendo l’aumento delle infezioni di diverso tipo. Ciò è evidente con l’epidemia influenzale che ha registrato 14 milioni di contagi quest’anno, l’aumento dei casi di virus respiratorio sinciziale e l’aumento di faringiti streptococciche e scarlattina negli ultimi mesi. Queste infezioni spesso ritornano più volte sugli stessi bambini, portando a cicli ripetuti di assunzione di antibiotici in poche settimane.
La carenza di farmaci a base di amoxicillina continua a destare preoccupazione. Andrea Mandelli, presidente della Federazione Ordini dei farmacisti Italiani (Fofi), spiega che essendo un antibiotico particolarmente indicato per il trattamento delle infezioni respiratorie più comuni, soprattutto nei bambini, è comprensibile il disagio dei genitori nell’affrontare le difficoltà nel reperire il medicinale in farmacia. Inoltre, la mancanza del principio attivo ha portato all’indisponibilità di medicinali equivalenti, rendendo necessario ricorrere ad antibiotici alternativi, che possono essere meno appropriati.
Secondo il virologo Fabrizio Pregliasco, in questa situazione è estremamente importante che i medici assumano la responsabilità di non cambiare la classe di antibiotici e di non utilizzare quelli a spettro d’azione più ampio che devono essere preservati. Pertanto, è consigliabile rimanere nell’ambito degli antibiotici beta-lattamici, che includono anche le penicilline. L’amoxicillina rientra nella categoria delle penicilline semisintetiche. Pregliasco conclude affermando che la responsabilità è quella di trovare molecole diverse, ma fortunatamente ci sono molti principi attivi disponibili, come l’oxacillina, la cloxacillina, la nafcillina e la piperacillina, che sono farmaci noti anche con marche famose.