In Italia, la sovrappopolazione delle carceri è un problema da tempo noto e affrontato dalle autorità. Tuttavia, nonostante gli sforzi per ridurre il numero di detenuti, le strutture carcerarie italiane continuano ad essere sovraffollate.
Secondo i dati dell’Amministrazione Penitenziaria, a febbraio 2023 le carceri italiane ospitavano 56.319 detenuti, ma la capacità ufficiale è di soli 51.285 posti, con una percentuale di sovraffollamento che raggiunge quasi il 10%. In diverse strutture penitenziare la situazione è ancora più grave: un esempio è il carcere di San Vittore a Milano dove è stato certificato un affollamento del 190%, come ha ricordato anche il sindaco Giuseppe Sala.
La situazione non è nuova e non è dovuta solo all’aumento della criminalità. Sono, infatti, vari fattori che hanno contribuito alla sovrappopolazione delle carceri italiane, tra cui la lunghezza dei processi e l’elevato numero di detenuti in attesa di giudizio, l’insufficienza di strutture di accoglienza alternative e la mancanza di politiche efficaci di reinserimento sociale.
Per affrontare questo problema nazionale, il sottosegretario alla giustizia Andrea Delmastro ha proposto di far scontare la pena ai detenuti tossicodipendenti, che corrispondono al 30% dei carcerati, in strutture private a loro dedicate, tipo San Patrignano. L’idea sembra essere “totalmente condivisa” dal governo a, soprattutto dal ministro Carlo Nordio.
L’esponente di Governo ha spiegato la sua idea anche in un’intervista a Il Messaggero.
«Il giudice – ricorda il Sottosegretario – già in sentenza può sostituire i giorni di carcere indicati con un numero uguale presso una comunità protetta. Cioè se vieni condannato a due anni puoi scontarli tutti lì. Se poi impieghi otto mesi a disintossicarti, per il tempo restante la comunità ti aiuterà a formarti e a trovare lavoro». «Sarebbe – prosegue – una possibilità secca, non reiterata. Se commetti un reato e torni in carcere da tossicodipendente dopo aver scontato la pena in una struttura di questo tipo, devi affrontare l’iter normale».
Secondo il Sottosegretario, questa misura «permetterebbe una vittoria a tutto campo: per il detenuto, per il terzo settore e per lo Stato. Sto limando i dettagli ma c’è totale condivisione. Il ministro Nordio è d’accordo perché il testo va incontro alla sua cultura liberale. Però è un percorso da condividere con il terzo settore per comprenderne appieno la capienza strutturale. E con le Regioni che hanno la delega alla sanità e dovranno certificare le cooperative e controllarne la gestione. Con loro e con la magistratura di sorveglianza aprirò un tavolo di dialogo».
Inoltre, questa misura, secondo l’onorevole di FdI, ridurrebbe considerevolmente i costi dello Stato: «Oggi la media del costo è di 137 euro al giorno. Per un tossicodipendente, che in genere presenta difficoltà maggiori, è superiore. Con il provvedimento invece credo che si potrebbe spendere una cifra molto inferiore».