"Modello Genova", asili nido, quote rosa, infrstruttura digitale per la Pa, tra le misure indicate nel documento che la task force sono alcune delle proposte contenute nel documento consegnato a Conte da Colao per conto della Task Force di esperti
Imprese e Lavoro; Infrastrutture e Ambiente; Turismo, Arte e Cultura; Pubblica Amministrazione; Istruzione, Ricerca e Competenze; Individui e Famiglie. Sono questi i sei “Ambiti fondamentali per il rilancio” del Paese proposti questa mattina alla Presidenza del Consiglio dal Comitato di esperti guidato da Vittorio Colao. Nel Rapporto generale consegnato al governo propone obiettivi generali e iniziative per ciascuno delle sei aree di intervento individuate.
"In questa seconda fase – si legge in una nota – al Comitato è stato chiesto di suggerire visione, strategia e iniziative atte a facilitare e rafforzare la fase di rilancio post Covid19. Il precedente rapporto si era invece concentrato sulla metodologia da seguire e le condizioni da realizzare per le riaperture produttive avvenute nel mese di maggio. Il Comitato – che ha operato su base volontaria e senza costo alcuno per la collettivita' – ha ringraziato il Presidente del Consiglio per l'opportunità offerta di mettere a disposizione delle istituzioni della Repubblica le proprie competenze. Un particolare ringraziamento va ai funzionari delle Istituzioni che nelle otto settimane di lavoro hanno contribuito, agevolato e supportato sul piano tecnico le attivita' del Comitato".
Il piano, che sarà presentato nei prossimi giorni, secondo le prime indiscrazioni consta Trentacinque pagine con circa 120 proposte operative per interventi immediati, a costo zero, e altre indicazioni su riforme di medio-lungo respiro. Tra le misure proposte lo sblocco di infrastrutture per 100 miliardi di euro con il ricorso al “modello Genova”; l’eliminazione della responsabilità penale dei datori di lavoro per i lavoratori che si ammalano di Covid-19 nell’esercizio delle loro mansioni; programmi di sviluppo degli asili nido; il potenziamento delle infrastrutture digitali della pubblica amministrazione; l’obbligo di quote rosa nelle istituzioni.