Una nuova conquista per la ricerca, e proviene ancora dall’Italia. Sono i ricercatori dell’Irccs Policlinico San Donato che hanno pubblicato sulla rivista Journal of the American College of Cardiology il loro studio rivoluzionario. La ricerca infatti è la prima a illustrare l’anomalia elettrica causa della fibrillazione ventricolare che conduce alla morte improvvisa in soggetti giovani apparentemente sani.
In realtà tali pazienti sono affetti dalla Sindrome di Brugada, i cui effetti spesso sono risaltati tristemente alle cronache in occasione di episodi che hanno coinvolto giovani calciatori, deceduti per cause sconosciute. Una nota dell’Irccs spiega cosa contiene lo studio: «In questo lavoro si dimostra che, indipendentemente dai sintomi, la malattia è presente sin dall'infanzia sulla superficie epicardica del ventricolo destro, sottolineando – continuano i ricercatori – come il rischio di sviluppare aritmie ventricolari potenzialmente fatali sia presente per tutto l'arco della vita».
Le anomalie elettriche in questione non sono altro che gruppi di cellule “elettricamente anomale”, in gruppo tra di loro in mezzo ad altre cellule sane. Questi “gruppi” hanno diversi strati che lo stesso Carlo Pappone, direttore della unità operativa di Aritmologia dell’istituto, definisce «come una cipolla, con un cerchio centrale caratterizzato da cellule più aggressive e predisposte a generare un arresto cardiocircolatorio».
«Sono stati arruolati sia pazienti sopravvissuti a un arresto cardiaco– prosegue il dottor Pappone – sia pazienti con sintomi sfumati. In entrambi i gruppi, le isole di tessuto anomalo sono risultate essere piuttosto simili quando sollecitate dalla somministrazione di ajmalina, farmaco che simula in laboratorio ciò che può accadere durante la vita di questi pazienti: cellule dormienti che all'improvviso durante la febbre o dopo pasto abbondante o durante il sonno, possono “esplodere” generando la completa paralisi elettrica del cuore con conseguente arresto e morte improvvisa».
Purtroppo, ad avviso del dottor Pappone, lo studio indica anche che sintomi e elettrocardiogramma non bastano per diagnosticare la sindrome nei pazienti a rischio prima che si verifichi la morte improvvisa. Tuttavia, presso l’Irccs Policlinico San Donato, i medici hanno sviluppato nuove tecnologie capaci di fare una mappatura del cuore molto precisa. «Si tratta di un software – spiegano dall’istituto – in grado di riconoscere in modo automatico la distribuzione delle aree anomale e di particolari sonde in grado di emettere impulsi di radiofrequenza che “ripuliscono come un pennello”, la superficie anomala del ventricolo destro, rendendolo elettricamente normale». Il dottor Pappone si dice orgoglioso della matrice tutta italiana di questa rivoluzionaria innovazione frutto del lavoro del dipartimento di ricerca che adesso vuole metterla a disposizione di tutti i medici specialisti e dei loro pazienti.
«Questo studio – conclude Pappone – evidenzia la possibilità di eliminare quelle isole di tessuto elettricamente anomale, utilizzando delle onde di radiofrequenza di breve durata, con lo scopo di riportare quelle cellule a un corretto funzionamento elettrico. Sino ad ora, 350 pazienti sono stati sottoposti a tale procedura, mostrando la completa normalizzazione dell'elettrocardiogramma anche dopo la somministrazione di ajmalina».