Trieste, terra di confine e di conflittualità del secolo scorso è al centro di nuove questioni concernenti il confine dell’Europa e il confine dell’Italia.
Superate le conflittualità con gli ex vicini di Jugoslavia, con la condivisione dei confini a livello europeo tra Italia e Slovenia (e di riflesso Croazia e Ungheria), l’immigrazione rischia di mettere nuovamente in crisi il sistema.
Il ministro dell’Interno e vicepremier, Matteo Salvini, ha raggiunto oggi la Venezia Giulia per discutere sui temi dell’immigrazione e della rotta balcanica.
A Trieste la Piazza Unità d'Italia è presidiata per l'arrivo dei ministri dell'Interno italiano, Matteo Salvini, e degli Esteri ungherese, Peter Szijjarto. Presenti numerosi mezzi e auto di polizia e carabinieri oltre a un paio di motovedette. Il leader leghista ha dichiarato che «stiamo controllando i confini via mare, vogliamo controllare anche quelli via terra con ogni mezzo possibile». Parole che sembrano intendere un aumento dei controlli sul confine tra Italia e Slovenia e che sono state accolte con scetticismo dal sindaco italiano di Gorizia e il sindaco sloveno di Nuova Gorizia.
Frattanto a oltre un chilometro di distanza, in piazza Libertà, è cominciata la prima manifestazione di protesta, organizzata dalla rete “Trieste Antifascista, Antirazzista e Antisessista”. Altri manifestanti stanno attuando un presidio per chiedere che non vengano eretti muri o create barriere al confine tra Italia e Slovenia.