Con M5s «siamo d'accordo». Matteo Salvini, vicepresidente del consiglio e ministro dell'Interno, fornisce solo questa laconica risposta a chi, al suo arrivo alla Coldiretti, gli chiede se sia tutto a posto sul fronte delle autonomie in vista del Cdm di stasera.
Una scelta, quella dell’autonomia, che ha provocato la durissima reazione di Vincenzo De Luca pronto a guidare la rivolta delle amministrazioni del Sud. «Faremo di tutto – tuona il Governatore campano – per bloccare il processo dell'autonomia differenziata se vengono meno le questioni di contenuto e metodo democratico. Siamo pronti al ricorso alla Corte Costituzionale, alla mobilitazione sociale e alla lotta».
Il progetto leghista, tuttavia, divide trasversalmente e 'geograficamente' tutti i partiti: nel Pd, ad esempio, contrario, oltre a De Luca, anche il Presidente della Puglia, Michele Emiliano; sostanzialmente favorevoli, seppure con toni assai diversi da quelli della Lega, invece, i governatori dem del Nord, come Sergio Chiamparino e Stefano Bonaccini. Stesso discorso dentro Forza Italia. Nel frattempo, all'interno della componente leghista al governo, si succedono le riunioni preparatorie.
Il governatore del Veneto Luca Zaia attraverso un messaggio audio affidato alla sua pagina Facebook ha scritto: «Con oggi possiamo dichiarare che la fase tecnica è assolutamente finita, resta quella politica e a me spiace che ci sia questa polemica laterale soprattutto del presidente della Campania. La proposta è assolutamente in linea con le aspettative nostre e del governo. Restano dei punti irrisolti certo, però penso che bisogna essere ottimisti. Ne abbiamo passate di tutti i colori con questa Autonomia e continuiamo a credere che si possa arrivare ad una firma. Se si risolvono questi punti la firma si fa». Poi tornando sulla polemica innescata dal governare De Luca ha aggiunto che «un presidente di Regione dovrebbe chiedere l'Autonomia non chiedere che non la diano gli altri». «Se io fossi il presidente della Campania avrei già chiesto da mesi se non da anni l'Autonomia – ha continuato – questa è la vera sfida: una sfida di responsabilità che significa anche mettersi in gioco sul serio. Fino all'altro giorno ci dicevano 'giù le mani dalla Costituzione', ma l'Autonomia è prevista dalla Costituzione».
Sul versante opposto il presidente della Regione Lazio e candidato alla segreteria del Pd, Nicola Zingaretti, ospite questa mattina di Radio Capital ha dichiarato: «Per rimediare a una danno catastrofico nei settori dello sviluppo e del lavoro si pensa di avanzare proposte di riforma che non sono di autonomia ma di distruzione del Paese». «Sì a una autonomia per far funzionare meglio l'Italia no a una autonomia che distrugge il Paese – ha aggiunto -. Andremo a questo confronto in maniera molto determinata anche perché vedo anche su questo tema un ritardo. Temo soprattutto un aumento devastante delle diseguaglianze anche nelle regioni del nord non solo tra nord e sud. Dobbiamo vigilare sui diritti costituzionali perché in mezzo ci sono i diritti delle persone».