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Quirinale, il giuramento di Mattarella. Parole chiave dignità e responsabilità

Scritto da vocealta

Il presidente Sergio Mattarella ha giurato davanti alle Camere riunite. La parola, dignità, ripetuta diciotto volte a scandire un finale in crescendo del discorso di insediamento del tredicesimo presidente della Repubblica.

Con il giuramento di Sergio Mattarella inizia ufficialmente il suo mandato bis, nello stesso giorno in cui scade il primo settennato – la prima volta fu eletto il 3 febbraio del 2015. Ricostruzione post-emergenza, reprimenda sulla giustizia, lotta alle disuguaglianze, unità del Paese, centralità del Parlamento: questi i temi dell’intervento del capo dello Stato seguito dalla campana di Montecitorio che suona mentre vengono sparate 21 salve dal cannone del Gianicolo.

Il discorso al Parlamento: «Il Parlamento e i rappresentanti delle Regioni – ha esordito – hanno fatto la loro scelta. È per me una nuova chiamata alla responsabilità alla quale tuttavia non posso e non ho inteso sottrarmi. Ritorno dunque di fronte a questa Assemblea, nel luogo più alto della rappresentanza democratica, dove la volontà popolare trova la sua massima espressione. Vi ringrazio per la fiducia che mi avete manifestato chiamandomi per la seconda volta a rappresentare l’unità della Repubblica», le parole di apertura del presidente Mattarella. Sono stati «momenti travagliati per tutti, anche per me», ha aggiunto.

Il presidente della Repubblica ha poi concluso il suo intervento davanti ai grandi elettori ricordando le parole di David Sassoli: «Noi, insieme, responsabili del futuro della nostra Repubblica. Viva la Repubblica, viva l’Italia».

Cinquantacinque applausi e una ovazione finale durata oltre tre minuti, hanno segnato il discorso del presidente della Repubblica Mattarella davanti al Parlamento. Ricevendo il lungo applauso dell’Aula al termine del suo discorso di insediamento, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è concesso qualche sorriso, ringraziando i grandi elettori con cenni del viso.

Infine, Mattarella accompagnato da Mario Draghi ha reso omaggio all’Altare della Patria con il cielo attraversato dalle Frecce tricolori. Ha fatto rientro al Quirinale per la cerimonia di insediamento scortato dai Corazzieri a cavallo, a bordo della Lancia Flaminia presidenziale. Poi un colloquio di circa 40 minuti tra premier e capo dello Stato: il presidente del Consiglio ha presentato le dimissioni di cortesia al capo dello Stato che da prassi le ha respinte.

Migliaia di persone hanno assistito al passaggio del corteo che accompagna il presidente della Repubblica Sergio Mattarella dal Quirinale a Montecitorio, dove all’ingresso ad attenderlo c’erano il presidente del Senato Elisabetta Casellati e da quello della Camera Roberto Fico.

I familiari del presidente Mattarella seguono la cerimonia del giuramento dalla tribuna presidenziale dell’Aula di Montecitorio. Nella stessa tribuna ci sono il Nunzio apostolico in Italia, il Vice Presidente del CSM, il Capo di Stato Maggiore della Difesa e il segretario Generale della Presidenza della Repubblica, Ugo Zampetti. L’Aula è già gremita, così come le tribune.

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