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“Qualità e sostenibilità siano priorità per l’imprenditoria giovanile”. Intervista a Camilla Borgogni (Anga Siena)

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Tenaci, appassionate, competenti e innovative. Questo il profilo delle imprenditrici agricole italiane che stanno risollevando il settore, combattendo la crisi nel nostro Paese. Secondo gli ultimi dati Crea, infatti, sono circa 500mila le donne che in Italia si occupano di agricoltura, un terzo di tutte le aziende italiane del settore. Nel 42% dei casi con un’età compresa fra i 40 e i 60 anni; il 9% ha meno di 40 anni. Le ragazze under 34 che hanno scelto di produrre e trasformare gli alimenti della terra sono aumentate del 76%. Molte di queste donne racconteranno la loro esperienza professionale in occasione del Convegno Quadri di Anga, l’Associazione Nazionale dei Giovani Imprenditori Agricoli, che si terrà a Roma il 7 e 8 giugno.

Abbiamo intervistato una di loro, Camilla Borgogni (presidente Anga Siena), che ci ha descritto la sua realtà e ricordato l’importanza di appartenere all’Associazione di categoria.

In vista del Convegno Quadri Anga del  7 e 8 giugno, ci può raccontare di lei e della sua azienda?

«Ho 27 anni e sono presidente di Anga Siena da Novembre 2017. Ho un’azienda a conduzione familiare, “La Ripolina”, di circa 40 ettari a Buonconvento, in provincia di Siena, vicino a Montalcino, terra del vino Brunello. La gran parte della produzione è cerealicola, un ettaro e mezzo è stato destinato alla viticultura (con uvaggi cabernet, merlot e sangiovese), il resto comprende infine l’agriturismo. Essendo enologa, mi occupo direttamente della cantina e della vigna».

Al Convegno Quadri si parlerà di qualità, sostenibilità e innovazione. Qual è il suo parere in merito?

«Le tematiche scelte per il Convegno Quadri sono fondamentali, specialmente per l’imprenditoria giovanile. Qualità, sostenibilità e innovazione dovrebbero essere la priorità: imprescindibile la loro applicazione in tutte le nostre realtà per migliorare il nostro operato quotidiano e offrire prodotti di un livello eccellente».

Cosa l’ha spinta a impegnarsi in Anga e cosa rappresenta per lei questa associazione?

«Anga è innanzitutto un gruppo di imprenditori che si confrontano, è un’occasione di crescita. Credo che per superare questo periodo di crisi dell’agricoltura sia necessario collaborare. Questa situazione mi ha spinto ad iscrivermi ad Anga e candidarmi ad un ruolo così importante con l’obiettivo di migliorare la mia realtà e quella di altri giovani agricoltori che credono fortemente nelle potenzialità di questo settore».

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