Si è concluso il vertice di Parigi per la normalizzazione del rapporti tra Russia e Ucraina. Il vertice a quattro, alla presenza del cancelliere tedesco Angela Merkel e del presidente francese Emmanuel Macron, ha visto la partecipazione del presidente ucraino Volodymyr Zelensky e del presidente russo Vladimir Putin.
Al centro del dibattito le condizioni dell’Ucraina orientale, nel cosiddetto Donbass, a seguito della dichiarazione di indipendenza nel 2014 delle russofone Repubblica Popolare di Doneck e della Repubblica Popolare di Lugansk, intenzionate a seguire la penisola di Crimea e la città di Sebastopoli, separatesi dall’Ucraina e unitesi alla Federazione Russa.
Le parti promettono di rispettare il cessate il fuoco, attuando azioni concrete in tal senso e smobilitando le forze regolari e i mezzi dall’area entro marzo 2020. Successivamente le parti sosterranno un accordo all'interno del Gruppo di contatto trilaterale, entro 30 giorni, su nuovi punti di attraversamento lungo la linea del fronte, basati principalmente su criteri umanitari. Un vertice ulteriore è previsto tra quattro mesi.
Vladimir Putin ha richiesto la creazione di uno statuto speciale per il Donbass tramite una modifica della costituzione ucraina per tutelare la popolazione russa dell’area, sottolineando come «il processo si sta sviluppando nella buona direzione» e promettendo che «la Russia farà tutto il possibile affinché tutte le questioni siano risolte e il conflitto in quanto tale possa finire».
Zelensky ha definito «positica» la conferenza ma con «scarsi risultati». Kiev infatti è decisa a riottenere il pieno controllo sulle zone orientali del paese, senza concessioni territoriali alla Russia o autonomie alla popolazione russofona.
Il presidente francese comunque sottolinea come «il fatto che siamo l'uno al fianco dell'altro oggi a Parigi è un importante risultato, ma la mia sensazione rispetto a questo incontro odierno – ha osservato – è che ci sia molta buona volontà per risolvere le questioni difficili. Sono molto soddisfatta per l'esito del vertice». La cancelliera della Germania è soddisfatta principalmente per lo scambio di prigionieri che avverrà tra i due paesi per una cosa che ha concretamente a che fare con «la vita reale delle persone».