Today

Più risorse con una terapia choc

fisco
Scritto da vocealta

fiscoIl calo dello 0,4% delle entrate fiscali da gennaio a maggio fa dire al ministero dell’Economia che “il gettito è sostanzialmente in linea” con quello del 2012. Ma è bene andare a leggere dentro le cifre per scoprire che quel piccolo segno meno è il risultato di un pesantissimo crollo dell’Iva (-6,8%) e dell’Ires (-10,6% dall’imposta sulle società) al quale ha fatto da contrappeso la crescita delle tasse sui cittadini.

Questi dati, che si riferiscono ai primi cinque mesi dell’anno, confermano la gravità della deriva economica alla quale è chiamato a porre riparo il governo di larghe intese che, lo ricordiamo, ha giurato il 28 aprile.

La sintesi di quelle cifre è che la politica del governo dei tecnici, improntata a cieca austerity e abnorme crescita della pressione fiscale ha finito per generare un mostro: così al calo dei consumi, della produzione e dei servizi (cioè di tutto ciò che genera ricchezza, crescita e occupazione), testimoniato dal crollo del gettito Iva, fa da contrappeso l’aumento delle imposte dirette. Quello che cioè il Tesoro, con espressione puramente contabile, chiama “dinamica favorevole delle ritenute sui redditi di lavoro e da pensione” e che nei fatti è un sostanziale impoverimento delle famiglie e della loro capacità di spesa.

In vista della nuova riunione della “cabina di regia” del governo, dove si tornerà a parlare di Imu e Iva, val la pena di annotare che ad accompagnare la discesa delle entrate fiscali troviamo anche il crollo degli incassi dell’imposta di registro sulla compravendita degli immobili e su quella ipotecaria. Perché la dissennata politica di tassazione della casa ha portato alla riduzione al lumicino del mercato immobiliare e dei mutui. Così, più si tassa e meno si incassa.

L’insegnamento che occorre trarre da tutto questo è che, per uscirne, è finita l’epoca dei piccoli passi.

Riguardo l'autore

vocealta