Ancora lontana una soluzione diplomatica tra Russia e Stati Uniti in merito alla crisi ucraina. Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, tenutosi ieri – lunedì 31 gennaio – ha confermato la già nota tensione tra le due nazioni, i rappresentanti di Russia e Stati Uniti, infatti, si sono scontrati aspramente.
La situazione attuale vede oltre 100mila soldati russi stanziati al confine ucraino e questo genera il clima di preoccupazione dei governi occidentali che temono un’invasione da parte della Russia.
Già la scorsa settimana gli Stati Uniti avevano chiesto una riunione del Consiglio di sicurezza, ma i diplomatici russi non erano d’accordo. L’America con questo dibattito ha, invece, potuto mettere in guardia pubblicamente la Russia e ribadire nuovamente il sostegno americano verso l’Ucraina.
La Russia è «una minaccia per la pace e la sicurezza», questa l’accusa di Linda Thomas-Greenfield, ambasciatrice americana presso l’ONU. «La situazione che stiamo affrontando in Europa è urgente e pericolosa, e la posta in gioco per l’Ucraina e per ciascun altro membro dell’ONU non potrebbe essere più alta», ha ribadito Thomas-Greenfield.
«I nostri colleghi occidentali stanno parlando della necessità di una de-escalation, ma loro stessi stanno creando tensioni con la loro retorica e stanno provocando un’escalation», ha risposto Vasily Nebenzya, ambasciatore russo, guardando verso Thomas-Greenfield. La Russia ritiene, infatti, di avere il diritto di spostare le proprie truppe all’interno del proprio territorio, inoltre, definisce le accuse americane un’ingerenza in grado di generare «isteria» e tensione. «È come se steste desiderando e aspettando che succeda, come se voleste trasformare in realtà la vostra speculazione», ha aggiunto Nebenzya.
Secondo l’ambasciatore Nebenzya, l’Ucraina starebbe alimentando un sentimento anti russo. Per questo, «Se i nostri partner spingono Kiev a sabotare gli accordi di Minsk (accordi per una tregua mai davvero rispettati nemmeno dalla Russia), cosa che l’Ucraina sta facendo, le cose potrebbero finire nel modo in assoluto peggiore per l’Ucraina», questa la dichiarazione – o la minaccia velata – di Nebenzya.
Una discussione che è proseguita con scambi di posizione piuttosto duri. Fintanto che, quando si è passata la parola all’ambasciatore ucraino, il russo Nebenzya si è alzato e ha lasciato l’incontro, giustificando il comportamento con la necessità della sua presenza per un altro impegno. La riunione del Consiglio di sicurezza si è conclusa senza decisioni risolutive, ma proseguono gli sforzi diplomatici per evitare una crisi militare in Ucraina.
Anthony Blinken e Sergei Lavrov, rispettivamente segretario di Stato americano e ministro degli Esteri russo, hanno in programma una telefonata nei prossimi giorni. Blinken, infatti, ha dichiarato di aver ricevuto una risposta alla missiva inviata alla Russia giorni fa, con cui l’America ribadiva la propria volontà di risolvere la questione per via diplomatica. Blinken ha comunque spiegato che non ritiene opportuno diffondere pubblicamente i contenuti della risposta russa.
Gli Stati Uniti, inoltre, hanno designato il Qatar per sostenere gli alleati europei. In altre parole, nel caso in cui la Russia interrompesse le forniture di gas all’Europa, parte delle forniture sostitutive verrà coperta dal Quatar. Un’alleanza, dunque, che dovrebbe dare garanzie sia al Qatar che all’Europa.