Giorni decisivi per i rapporti tra l’Unione Europea e l’Italia sulla questione dell’inflazione.
Il commissario europeo al Bilancio, Guenther Oettinger, in una intervista al Rhenische Post, aveva mosso critiche all’Italia sottolineando che «bisogna vedere se, in questi giorni, gli italiani soddisferanno le richieste della Commissione per quanto riguarda sia le entrate sia le uscite del progetto di bilancio per il 2020. Se non lo faranno, non avremo margini di manovra per evitare la procedura di infrazione». Nella sostanza insolla il messaggio è chiaro, se il governo italiano non attuerà significative misure di austerità, la Commissione europea avvierà la procedura di inflazione entro questa settimana, arrivando a dire che «il governo italiano deve pensarci tre volte prima di deludere le aspettative dell'Ue» per quanto concerne i conti pubblici.
A difendere il paese è intervenuto direttamente il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che, durante un colloquio con il presidente d’Austria, Alexander Van der Bellen, ha affermato a nome del paese che «noi crediamo che la procedura di infrazione non abbia ragione di essere aperta.
«Il disavanzo di bilancio in Italia – prosegue il capo di stato – è passato dal 2,4 al 2,1 tra il 2017 e il 2018, l'avanzo primario è passato dall'1,4 all'1,6: e sono dati di trend positivi per i conti pubblici. Vi è una condizione di base di economia italiana di grande solidità, non a caso l'Italia è la terza economia dell'Ue ed è la seconda manifattura d'Europa. Credo il governo stia presentando ciò alla Commissione Ue per dimostrare che i conti saranno in ordine, le indicazioni sono rassicuranti e non vi sia motivo per aprire una nuova infrazione».
Giuseppe Conte, premier italiano, a margine del Consiglio dei ministri ha ribadito che «confido sempre di poter evitare -la procedura d'infrazione -, certo, i numeri sono sempre quelli: positivi, non sono cambiati. Non mi fate commentare singole valutazioni di singoli commissari: ora il percorso è molto chiaro, parliamo con atti, oggi deliberiamo l'assestamento e la rendicontazione. Manderemo quegli atti».