Sono 7,2 milioni le persone residenti in aree a pericolosità idraulica media, mentre la popolazione a rischio frane è pari a oltre 1,2 milioni di abitanti.
5 vittime, 31 feriti e danni prevalentemente alla rete stradale, causati dalle 172 frane gravi che hanno colpito in particola modo le regioni Abruzzo, Campania, Sicilia, Trentino-Alto Adige, Lombardia e Marche.
Stando all’Ispra, l’Istituto per la protezione e la ricerca ambientale, l’aumento di questi eventi naturali è dovuto ad un aumento della temperatura di 1,30 °C e ad una crescente siccità. Il 2017 è stato, infatti, il secondo anno più secco di sempre dal 1961, con ben 21 notti tropicali, quelle in cui la temperatura minima non scende sotto i 20°. Questi i numeri del clima fotografati dall’Annuario dei dati ambientali dell’Ispra.
La caratteristica più rilevante del clima in Italia nel 2017 è stata la siccità, sottolinea l’Ispra. «Con una precipitazione cumulata media al di sotto della norma del 22% circa, inoltre. E’ stata invece di +1,30 °C l’anomalia della temperatura media in Italia, superiore a quella globale sulla terra ferma (+1,20 °C)».
In Italia più di 6 milioni di abitanti sono residenti in aree a pericolosità idraulica media (tempo di ritorno tra 100 e 200 anni), mentre la popolazione a rischio frane, se si considerano le 2 classi a maggiore pericolosità (elevata e molto elevata), è pari a oltre 1,2 milioni di abitanti.
L’Ispra evidenzia anche l’aumento di attività sismica: solo nel 2017, infatti, quattro eventi hanno raggiunto e superato magnitudo 5, tutti avvenuti il 18 gennaio, con epicentri in provincia de L'Aquila. Quelli di magnitudo pari o superiore a 4 sono stati 16, di cui 13 nel Centro Italia. Infine va ricordato il sisma all’Isola di Ischia, di magnitudo 4, che ha provocato molti danni al patrimonio edilizio e 2 vittime.