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Nomine Rai, Foa alla presidenza e Salini amministratore delegato

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Si sblocca la questione delle nomine di presidente e ad della Rai. Il Consiglio dei Ministri ha scelto i “candidati” proposti dal ministro dell’Economia Giovanni Tria: sarà Fabrizio Salini il nuovo amministratore delegato della Rai, mentre il giornalista Marcello Foa, che siederà nel consiglio d’amministrazione dell’azienda, sarà proposto e votato dalla commissione di Vigilanza Rai per la carica di presidente. «Oggi diamo il via a una rivoluzione culturale, oggi ci liberiamo dei raccomandati dei parassiti» commenta il vicepremier Luigi Di Maio, annunciando i nomi alla stampa.

«Sono orgoglioso ed emozionato per la nomina a presidente Rai, che è giunta inaspettata nell'arco di pochissime ore – scrive Foa – Ringrazio di cuore il primo ministro Giuseppe Conte, i vice premier Matteo Salvini e Luigi di Maio, il sottosegretario alla presidenza Giancarlo Giorgetti, il ministro dell'economia Giovanni Tria per la fiducia accordatami». «Mi impegno sin d'ora per riformare la Rai – prosegue il neo consigliere d’amministrazione – nel segno della meritocrazia e di un servizio pubblico davvero vicino agli interessi e ai bisogni dei cittadini italiani». Quindi un pensiero al «maestro» Indro Montanelli: «Sin da allora, mi sono impegnato per un giornalismo intellettualmente onesto e indipendente e da oggi rinnovo questo impegno morale nei confronti dei giornalisti e di tutti i collaboratori della Rai». Foa, milanese, classe ’63, dopo aver collaborato a lungo col Giornale di Indro Montanelli, nel 2011 è passato al Corriere del Ticino, il più importante e antico quotidiano della Svizzera italiana, divenendo amministratore delegato della relativa società editrice e del gruppo TI media, poi media TI Holding. Ha inoltre lavorato per diverse emittenti televisive, compresa la Rai e alcune testate internazionali come BBC News, CNBC e – ovviamente – la tv svizzera RSI. È autore di quattro libri, due saggi e due romanzi. Ritenuto vicino a Matteo Salvini da almeno quattro o cinque anni, Foa vanterebbe anche una conoscenza con Pietro Dettori dell'associazione Rousseau.

«In ottemperanza alle disposizioni di legge e di statuto e a completamento delle designazioni già effettuate dal Parlamento e dall'azienda, per il rinnovo del Consiglio di Amministrazione della Rai il ministro dell'Economia e delle Finanze, Giovanni Tria, ha proposto al Consiglio dei Ministri i seguenti nominativi: Fabrizio Salini, indicandolo per la carica di amministratore delegato, e Marcello Foa per la carica di consigliere di amministrazione», annunciano così dal Consiglio dei ministri l’avvenuta ratifica delle nomine spettanti al governo per quanto riguarda le poltrone della tv di Stato. Il premier Giuseppe Conte mostra soddisfazione in un tweet, plaudendo al rilancio dell’azienda.

Fabrizio Salini, nuovo ad di Rai, è nato invece a Roma nel 1967. Laureatosi in Scienze politiche all’Università La Sapienza, ha ricoperto incarichi dirigenziali per Fox Italia (dove ha gestito i canali italiani di intrattenimento del gruppo dal 2003 al 2011) e Sky Italia, arrivando nel 2014 ad essere l’ad di Fox International Channels Italy. Dal novembre 2015 al giugno 2017 è inoltre direttore di La7 e La7d. Dallo scorso gennaio è direttore generale di Stand by Me, società di produzione televisiva fondata nel 2010 da Simona Ercolani. È stato consulente del governo Renzi per il quale ha curato una edizione della Leopolda, ma non ha mai avuto rapporti stretti né con la politica né con le dirigenze della Rai.

Le opposizioni – tuttavia – sono già sul piede di guerra. Dai senatori dem arriva l’accusa di un «cambiamento, ma in peggio». E sempre dal Pd sono diverse le voci che si levano contro le nomine avanzate dal governo. Michele Anzaldi, segretario della commissione Vigilanza Rai, scrive su Facebook: «Nessuna nomina di garanzia: Salvini e Di Maio vanno contro la legge e militarizzano la Rai con una spartizione senza precedenti». «Foa è un fedelissimo di Salvini – prosegue Anzaldi – mentre Salini è stato l'ad de La7 nel momento in cui la tv di Cairo si è trasformata in un lungo talk show filo M5s contro Renzi e il Pd. Vogliono asservire il servizio pubblico alla loro lottizzazione selvaggia». E il senatore del Pd Vincenzo Verducci ricorda quando Foa espresse pubblicamente il suo «disgusto» nei confronti del capo dello Stato, Sergio Mattarella: «Può uno che esprime pubblicamente “disgusto” per il Presidente della Repubblica italiana, che è il custode della nostra Costituzione, essere Presidente della Rai? No. Non può essere. Il Presidente della Rai deve essere per legge figura di garanzia. Marcello Foa non lo è in alcun modo».

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