Meloni ritrova Le Pen. A Madrid si rinsalda l’asse tra le destre europee. In occasione della Convention dei conservatori di Ecr ospitata da Vox, i due volti femminili della destra europea si riavvicinano. “Punti in comune con Giorgia”, dichiara la francese. La strategia della leader di Fdi appare chiara: sommare i voti di conservatori con quelli dell’ultra-destra così da poter incidere sui dossier europei, e in particolare modo per poter creare un fronte unito in vista dell’elezione-nomina dei nuovi commissari.
Coinvolgere il Rassemblement National di Le Pen può apparire una mossa azzardata. Il rischio di rimanere isolati in Europa è alto. Meloni fa affidamento sul fatto che dopo il 9 giugno i voti della destra siano necessari per dar vita ad una maggioranza stabile a Strasburgo. Ad oggi però i sondaggi non sembrano disegnare un futuro di questo tipo.
A livello nazionale Meloni con questa mossa mira a colpire Salvini, levandogli un punto d’appoggio. Forza Italia intanto, facendo ecco al proprio gruppo europeo di riferimento – il Ppe -, dichiara: “Marine è ostile all’Europa, come potremmo governare insieme?”
Quel che è certo è che così facendo il Presidente del Consiglio si allontana dal tavolo che conta dei leader europei, ad oggi composto da Macron, Scholz e Tusk, da cui partirà ogni possibile accordo per la Commissione.
Ma i giochi di posizionamento in vista della legislatura che condizionerà le sorti dell’Europa nei prossimi cinque anni non sembrano esaurirsi qui. Questi ultimi venti giorni di campagna elettorale sembrano solo l’antipasto rispetto a equilibri politici che verranno disegnati dopo il voto.