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Macron, dopo l’incontro con Putin. «Non ci sarà un’escalation»

Scritto da vocealta

Il presidente francese, Emmanuel Macron, diretto a Kiev per incontrare il presidente Volodymyr Zelensky, ha affermato di aver ottenuto ieri sera nel colloquio con Vladimir Putin «che non ci sarà un’escalation» nella crisi con l’Ucraina.

Parlando con i giornalisti sull’aereo che lo conduce da Mosca a Kiev, Macron ha spiegato: «Si trattava per me di bloccare il gioco per impedire un’escalation e aprire nuove prospettive. Questo obiettivo per me è stato raggiunto».

Un colloquio iniziato nel tardo pomeriggio di ieri a Mosca tra Macron e Putin che, senza una stretta di mano, si sono seduti alle due estremità di un lungo tavolo ovale per cominciare una maratona durata 5 ore: il primo incontro di persona dopo tre conversazioni telefoniche in una sola settimana.

«Alcune delle idee presentate» dal presidente francese in materia di sicurezza possono servire per «ulteriori passi in comune» con Mosca, ha dichiarato Putin. «Abbiamo avuto una discussione – ha spiegato Macron – che ha consentito di formulare una serie di proposte sulle quali credo di poter dire che ci siano elementi di convergenza fra la Russia e la Francia».

Dopo il colloquio con Putin, Macron si è diretto a Kiev per incontrare il presidente Volodymyr Zelensky. In seguito tornerà a parlare al telefono con il capo del Cremlino e poi a Berlino farà il punto con il presidente polacco Andrej Duda e con Scholz, di ritorno dagli Usa.

La questione della garanzie di sicurezza chieste da Mosca all’Occidente non hanno ancora avuto una risposta soddisfacente e quindi il problema «rimane aperto e cruciale per la Russia», ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. «Fino ad ora – ha dichiarato Peskov – non possiamo certo dire che ci sia qualche strada in vista per risolvere la questione. Non vediamo la nostra controparte occidentale prendere in considerazione le nostre preoccupazioni».

Intanto il presidente russo Vladimir Putin,  ha dichiarato: «Faremo di tutto per trovare dei compromessi» sull’Ucraina. Putin, infatti, sarebbe pronto ad incontrare Volodymyr Zelensky, ha spiegato il portavoce del Cremlino, Dimitry Peskov, sottolineando che tale incontro. però, dovrebbe servire a risolvere la situazione nel sud-est dell’Ucraina. «Nessuno rifiuta a priori» l’idea di un incontro tra i due presidenti, ha aggiunto Peskov.

Negli Stati Uniti, invece, Olaf Scholz arriva alla Casa Bianca per ribadire la fedeltà della Germania nel braccio di ferro con Mosca. Berlino e Washington, assicura il cancelliere, sono «assolutamente uniti» sulle sanzioni da infliggere alla Russia in caso di invasione dell’Ucraina.  Il cancelliere Scholz ha confermato l’appoggio della Germania per l’eventuale blocco del gasdotto Nord Stream 2, nel caso si verificasse un attacco all’Ucraina da parte della Russia.

Nella conferenza stampa congiunta dopo l’incontro tra Biden e Sholz, il presidente americano promette che, in caso di invasione russa dell’Ucraina, il Nord Stream 2 verrà bloccato. Un giornalista ha chiesto, quindi, a Scholz cosa ne pensasse: «Prenderemo tutte le misure necessarie, insieme ai nostri alleati e partner, saremo uniti», ha chiarito il cancelliere. Una risposta non diretta, ma soddisfacente per Biden che ha replicato: «La Germania è un alleato completamente e totalmente affidabile». Intanto Berlino, che finora ha rifiutato di fornire armi all’Ucraina, ha annunciato l’invio in Lituania di altri 350 soldati per aiutare a rinforzare il fianco orientale della Nato.

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