La ricerca tecnica sui materiali impiegati nella sanità continua a fare importanti passi in avanti. Nuovi sviluppi per quanti soffrono di calvizie grazie alle nuove stampanti 3D che permettono di stimolare la crescita dei capelli generando in laboratorio follicoli da trapiantare.
La notizia è stata riportata sulla rivista Nature Communications e mostra i progressi compiuti dalla Columbia University.
Per la prima volta infatti le cellule del follicolo pilifero umano sono state coltivate in condizioni di laboratorio grazie a modelli tridimensionali che aiutano a creare un microambiente adatto ed apre così una fonte potenzialmente illimitata di 'materia prima' per le future procedure chirurgiche di ripristino dei capelli.
Nella sostanza, i ricercatori hanno creato uno stampo di plastica utilizzando stampanti 3D, progettato per assomigliare ad un microambiente naturale che stimola la crescita del follicolo pilifero grazie a minuscole estensioni larghe appena mezzo millimetro ed introducendovi follicoli piliferi provenienti da volontari e utilizzando additivi per stimolarne la crescita. Il follicolo sviluppato viene infine trapiantato nel cuoio cappelluto del paziente.
Lo sviluppo da questo punto va di pari passo con la rapida evoluzione negli ultimi decenni di questo tipo di chirurgia che si basa ancora sui follicoli piliferi che vengono ridistribuiti da una parte del cuoio capelluto del paziente a un'altra. Saranno necessari ora ulteriori sforzi per rendere l'innovazione disponibile, ma questa potrebbe rivelarsi in futuro una risposta fondamentale per aiutare chi necessita di un intervento chirurgico di ripristino dei capelli, senza renderlo dipendente da quelli del donatore.