Le tematiche dell’immigrazione e dell’integrazione rappresentano un punto focale nel dibattito politico e culturale nel nostro Paese. In questo senso va l’incontro promosso oggi da «Democrazia nelle Regole» presso la Camera dei Deputati dal titolo «Lo straniero di casa». E’ la stessa associazione, nel comunicato stampa di presentazione, a spiegare il perché di questo incontro: «Gli eventi degli ultimi mesi hanno sempre più accentuato il bisogno di essere chiari su quanto il nostro Paese sia impegnato in senso positivo e propositivo nell'accogliere e tutelare i più deboli, nell'agire per perseguire vie di integrazione e nel garantire sicurezza tanto ai cittadini quanto agli stranieri».
Al convegno hanno preso parte, tra gli altri, il presidente di «Democrazia nelle Regole» Giulio Bacosi, che ha aperto i lavori, il magistrato Piercamillo Davigo e la professoressa Andrea Catizone, membro del Comitato Media e Minori presso il Mise. L’ex presidente dell’Anm ha parlato del rapporto tra le varie normative relative all’integrazione e l’art. 10 della Costituzione italiana, promuovendo alcune significative riflessioni su quanto e in che modo i principi costituzionali trovano effettiva tutela nella legislazione ordinaria.
La professoressa Catizone, invece, ha focalizzato la sua relazione sulla disamina della nuova normativa sui minori non accompagnati (L. 47/2017) approvata nei mesi scorsi.
Come osservato dalla professoressa Catizone: «La nuova legge individua finalmente la nozione di “minore straniero non accompagnato” permettendo di orientare meglio gli interventi pubblici finalizzati a inserire il minore in un circuito di legalità. Ponendo l’attenzione su questi bambini potremo inoltre contrastare il drammatico fenomeno della scomparsa dei minori stranieri non accompagnati che purtroppo spesso è da ricollegarsi a fenomeni di tratta di esseri umani».«Questa legge – continua la professoressa Catizone – ha invece il pregio di prendere atto della delicatezza della fase della crescita in cui si trovano questi minori anticipando il riconoscimento dello status giuridico. In questo modo il minore non accompagnato non può più essere espulso, ma dovrà essere inserito in un percorso di reale integrazione educativa, sanitaria e civica, in adempimento della Convenzione Onu sui diritti del fanciullo».
«Finalmente – ha concluso Catizone – in Italia abbiamo un dettato normativo che metta al centro i minori e che faccia percepire loro una società di ingresso aperta e accogliente. Questo intervento contribuirà a formare cittadini del futuro, consapevoli e capaci di accettare un sistema di regole e di convivenza che possono imparare a sentire come proprio sin dall’inizio».