Salute

L’insulina compie 100 anni

Scritto da vocealta

Esattamente 100 anni fa, un’azienda farmaceutica statunitense ha messo per la prima volta in commercio l’insulina, il farmaco salvavita per milioni di diabetici. Essa, scoperta nel 1921 dai medici canadesi Frederick Grant Banting e Charles Herbert Best che per questo ottennero il premio Nobel, è un ormone secreto dal pancreas che regola la glicemia nell’organismo. La mancanza di insulina nel sangue porta a sviluppare il diabete di tipo 1 e di tipo 2, entrambi caratterizzati dall’iperglicemia.

Tuttavia, con l’aumento dei pazienti affetti da diabete, il fabbisogno di tale ormone è cresciuto esponenzialmente negli ultimi anni. Secondo uno studio su Lancet, la necessità di insulina a livello planetario aumenterà di oltre il 20% nei prossimi 12 anni e la metà dei pazienti diabetici che ne avranno bisogno rischia di restare senza accesso al medicinale.

Il problema principale, però, non è la mancanza di insulina, ma il suo costo eccessivo in molte nazioni. Il 75% dei malati di diabete negli Stati Uniti, ad esempio, è costretto a oberarsi di debiti per potersi garantire la terapia farmacologica. Fortunatamente, ci sono stati alcuni risvolti positivi, per esempio nel 2022 alcune grandi aziende produttrici negli USA hanno deciso di ridurre i prezzi delle nuove insuline. «Questo fa ben sperare e l’impegno dell’Occidente più ricco dovrebbe essere quello di garantire l’invio di insulina innovativa a prezzi ridotti ai Paesi in via di sviluppo» ha affermato la presidente eletta della Sid Raffaella Buzzetti.

Se l’insulina resta in vari casi il primo “salvavita”, tanti sono i passi avanti fatti dalla ricerca in questi decenni. Si lavora, infatti, a nuovi traguardi, come l’incapsulamento di cellule beta che producono insulina direttamente nel fegato o nell’addome, in modo da poterle rendere irraggiungibili dalla risposta immunitaria e, quindi, ridurre il rischio di rigetto nel trapianto. Inoltre, si sta lavorando sulle insuline che vengono iniettate e rispondono solo quando la glicemia aumenta, riducendo il rischio di ipoglicemia.

Sono stati svolti grandi avanzamenti anche grazie ai nuovi farmaci che prevengono le complicanze cardiache e renali, che sono quelle più gravi nelle persone con diabete. Tuttavia, l’obiettivo primario – sottolinea Raffaella Buzzetti – resta la prevenzione del diabete di tipo 2 che rappresenta il 90% dei casi di diabete nel mondo.

In questo momento di commemorazione dei 100 anni dall’invenzione dell’insulina, è importante non solo riconoscere i successi del passato, ma anche continuare a lavorare per un futuro migliore per i malati di diabete.

Riguardo l'autore

vocealta