Giustizia Quotidiana Today

L’Espresso e il Cardinal Becciu

Scritto da vocealta

In Vaticano sta per giungere al termine un processo di portata epocale: è la prima volta nella storia della Chiesa, infatti, che un Cardinale – S.E. Giovanni Angelo Becciu – viene giudicato da un tribunale laico. Per ritrovare un simile esempio dobbiamo andare indietro di cinque secoli fino ad arrivare alla figura del Cardinale Giovanni Morone, che tuttavia si trovò imputato davanti a una commissione composta unicamente da suoi confratelli porporati.

La scorsa settimana è stata infatti la volta delle arringhe proprio dei difensori del Cardinale Becciu, mentre il porporato – che durante tutto il processo ha preferito rimanere in silenzio – ha concesso una intervista in esclusiva al TG1, per affermare la sua innocenza e spiegare che l’obiettivo del suo impegno è stato sempre il bene della Santa Sede, mai l’arricchimento personale o dei suoi parenti.

A una iniziale fase scandalistica, con la tradizionale «bomba mediatica» esplosa durante i primi atti del processo, sta seguendo adesso un ridimensionamento della vicenda, a seguito di un dibattimento che sembra aver messo in crisi il teorema accusatorio prodotto dai Promotori di Giustizia (l’equivalente vaticano dell’italiano pubblico ministero).

Tra chi si è dovuto ricredere su Mons. Becciu e sull’intero caso c’è anche l’autorevole settimanale L’Espresso. Il periodico era stato infatti tra coloro che più avevano tambureggiato contro l’alto prelato, denunciando presunti scandali e trame affaristiche poi in realtà dissoltesi.

A distanza di due anni dallo scoppio di cui parlavamo prima, è lo stesso settimanale a pubblicare – sebbene in un trafiletto – una notizia che, stando alla recente narrazione sull’Eminenza, lascia stupefatti: l’uomo dei presunti affari milionari, considerato da alcuni al centro di rilevanti speculazioni, in realtà guida una macchina che vale meno dei soldi necessari a rottamarla.

Sul settimanale si legge infatti di una «vecchissima Mazda Demio, una delle poche ancora in circolazione, in condizioni da “Io speriamo che me la cavo”». Condizioni che portanto anche l’autore dell’articolo a sottolineare una certa dissonanza con le accuse al Cardinale di «essersi arricchito perseguendo il vantaggio personale».

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