«La riforma della legge elettorale è morta». Con queste parole il relatore del provvedimento, Emanuele Fiano, mette la parola fine al patto tra le principali forze politiche, dopo una mattinata tesa alla Camera.
Le votazioni di oggi, infatti, sono state caratterizzate dall’azione dei franchi tiratori che hanno affossato il provvedimento votando in maniera difforme rispetto al patto tra Pd-M5s-Fi-Lega e approvando un emendamento di Biancofiore (Fi) contro il parere della commissione.
Un errore tecnico sul voto segreto ha fatto poi scoppiare la polemica. Il tabellone delle votazioni, infatti, invece di indicare esclusivamente i deputati presenti, ha per qualche secondo mostrato i voti favorevoli e contrari espressi, facendo emergere i franchi tiratori.
Accuse incrociate tra M5s e Pd sulle responsabilità dell’incidente. «Oggi il M5S ha dimostrato che la sua parola non vale nulla» ha dichiarato Ettore Rosato, capogruppo del Pd. «Il M5s ha votato compatto» risponde Roberto Fico.
Il testo torna in commissione e il Pd fa sapere che aspetterà fino a dopo le elezioni amministrative prima di mettere in campo la nuova strategia per uscire dall’impasse.