Dress Codes

La rassegna stampa di SPIN (09-09-2015)

rassegna
Scritto da vocealta

rassegna«Pechino e il Pil europeo mettono le ali alle Borse» è questa una delle notizie principali di oggi – valorizzata soprattutto dal Corriere della Sera – ma c’è molto altro. Il piano che prevede al redistribuzione dei migranti obbligatoria e sanzioni per i Paesi che debbano rinviare di un anno l’accoglienza ha ottenuto il sì della commissione europea. Molte novità in fatto di matrimoni: papa Francesco ha deciso di assestare un colpo alla Sacra Rota e di rendere in qualche modo più facili, veloci (ma soprattutto economici) i tentativi di annullamento del matrimonio. Intanto dall’Europa giunge una sollecitazione in ordine ai matrimoni tra omosessuali. In politica interna, il premier cerca un accordo con la minoranza del proprio partito. Oggi alle 17.30, Elisabetta supererà la regina Vittoria e conquisterà il record di longevità sul trono.

 

Politica

 

Maria Teresa Meli rende fedelmente sul Corsera il messaggio renziano sulle riforme: qui è in gioco la legislatura. Il tentativo è coinvolgere la minoranza. 

Nelle stesse pagine, Monica Guerzoni rende bene la posizione dei ‘resistenti’: dai dem alla Lega a pezzi di Ncd, il fronte trasversale dei no si muove tra messaggi cifrati e sorrisi. Nel pezzo anche alcune prese di posizione. L’ex ministro Mauro avverte: se il testo non cambia, il partito di Alfano non regge. E Corradino Mineo: Matteo ha paura e ha fatto male a ostentare lo scalpo di Bersani prima di averlo in pugno. Dell’argomento scrive in modo puntuale anche Federica Fantozzi su l’Unità: l’apertura è dunque sulle funzioni del Senato, senza toccare l’articolo 2.

 

Caustico sul Quotidiano nazionale, Ettore Maria Colombo: Pierluigi Bersani, che ha sempre avuto la capacità – come amava dire lui – di tenere ‘l’orecchio a terra’ e capire umori della gente e temi concreti, sceglie di scontrarsi con Renzi non sul lavoro, non sulle tasse, ma sulla riforma del Senato, listino sì, listino no. Federico Geremicca su La Stampa: come per altre riforme, non è il merito a essere in discussione. È l’eterna sfida tra il vecchio e il nuovo che il Pd rischia di pagare caro.

 

Ma se il premier lavora per rimettere insieme i Dem – scrive Antonio Angeli su Il Tempo – «Ncd gli scoppia in mano». Critiche interne ad Alfano che non decide se fare ministro o leader e malcontento relativamente alle unioni civili. Scrive su il Giornale, infatti, Fabrizio De Feo, pallottoliere alla mano: sarebbero 15 i senatori Ncd pronti a salutare Renzi e Alfano visto anche che l’intesa con il Pd alle urne porterebbe solo 5 posti garantiti. Gli eletti al sud chiedono di cambiare la legge elettorale, Schifani vuole una costituente per decidere con chi dovrà schierarsi il partito. Intanto – osserva De Feo – spunta l’ombra della fiducia anche se il premier, come osserva Carlo Bertini su La Stampa, sostiene che il suo non sia un ‘prendere o lasciare’. E, ancora sul giornale torinese, va annotato il pezzo di Alessandro Barbera che a proposito del Senato scrive: spuntano varie ipotesi – nominati, elezione diretta, ecc… – su come scegliere i componenti di palazzo Madama.

 

Intanto, osserva Carmelo Lopapa su Repubblica, Forza Italia tema l’Opa di Della Valle: l’imprenditore anti premier prepara per novembre una convention. Sarebbe in fermento il partito di Berlusconi che cala ancora nei sondaggi. Riunione dei senatori con molte assenze (presenti 25 su 44): si va verso il no alla riforma costituzionale.

 

Intervista alla titolare del dicastero della Salute, Beatrice Lorenzin, su La Stampa: «Pronti a digitalizzare la sanità ma le regioni si diano da fare». Il ministro dice a Paolo Russo: «i 7 miliardi di risparmi vanno reinvestiti in cure». I limiti alla rimborsabilità riguarderanno 180 prestazioni su oltre 1700. L’intervista è il seguito dell’analisi, pubblicata ieri dal quotidiano diretto da Mario Calabresi, relativa all’impatto della tecnologia nella sanità. Grazie a telemedicina, fascicolo sanitario e ricetta elettronici, infatti, si risparmierebbero appunto poco meno di 7 miliardi.

 

Economia

 

La borsa di Shangai – sottolinea il Sole 24 –Ore – cresce del +2,9% spinta dagli acquisti dei fondi governativi e galvanizza i mercati insieme alla revisione al rialzo del Pil nell’Eurozona nel secondo trimestre. Milano segna +1,48%. Cala lo spread. L’aumento di crescita dell’Eurozona rispetto alle stime è dovuta alle performance di Italia, Grecia, Finlandia, Lituania.

 

Sempre sul quotidiano di Confindustria va segnalata la notizia che le banche italiane sono state promosse dalla Bce. Sono stati superati gli esami ‘Srep’ senza richieste aggiuntive di capitale. Eppure – scrive Alessandro Graziani – i nuovi paletti frenano il credito. Luigi Zingales, per contro, osserva: «non fare processi alla vigilanza della Bce».

 

Religione

 

Sulla notizia dell’indebolimento della sacra rota, si segnalano le opinioni di Renato Farina sul Giornale: «al popolo bue sembra che Francesco allenti i vincoli matrimoniali» e di Giuliano Ferrara sul Foglio che parla di «pastorale low cost» e scrive: «ieri l’aborto, oggi il divorzio breve. La chiesa della misericordia di Francesco si è messa a correre rinunciando a proteggere laici e cattolici dai lupi del post modernismo, buone intenzioni e fini santi a parti». Qualcosa si muove, intanto, nella chiesa. Ieri su Libero, Franco Bechis segnalava la reazione di una parte dei cardinali alle iniziative di Francesco e soprattutto l’uscita, per l’editore Cantagalli, proprio oggi, del libro «Dio o niente» del cardinale africano Robert Sarah. Un testo che ha ricevuto l’elogio di papa Ratzinger. Secondo l’ex direttore del Foglio il punto è questo: «La rinuncia di Benedetto XVI e l’elezione di un gesuita argentino sono state una cosa seria, che ha delle conseguenze. Il problema è che il cristianesimo che ne risulta è privo di conseguenze, seduce con la misericordia il mondo estraneo all’idea regolativa di una giustizia divina. Si perdono ammennicoli letteralisti e canonistici, si rinnova la spinta spirituale, ma il sale della terra rischia alla fine di risultare insipido. La salvezza della chiesa, forse. Quella delle anime, lo si spera. La rovina di una cultura della contraddizione etica e del cristianesimo come ossatura della civiltà occidentale, con una chiesa capace di disciplinarsi e disciplinare, proteggendo laici e cattolici dai lupi del postmodernismo, questo mi sembra più probabile, buone intenzioni e fini santi a parte». Paolo Rodari su Repubblica intervista il ‘ministro della giustizia’ vaticano, il cardinale Francesco Coccopalmerio che rassicura: «La procedura era troppo complessa ma dalla Chiesa nessun lassismo». Ma Francesco Merlo su Repubblica dà voce a una persona che ha affrontato la lunga istruttoria della Sacra Rota e che dice: «Io, risposato, dico che così si svilisce il sacramento». In altra direzione si muove la studiosa Chiara Saraceno che scrive: «la riforma del processo presentata dal papa rappresenta una forte semplificazione e democratizzazione». Saraceno però va oltre  e spiega: «in Italia le norme e i criteri della chiesa cattolica prevalgono su quelli dello Stato, che dovrà accettare l’annullamento civile di un matrimonio perché uno dei due, o entrambi, non avevano ben capito che cosa comporti il sacramento religioso, o perché uno dei due era troppo ‘mammone’. A chi oggi non è sicuro che un suo imminente matrimonio sia per sempre, potrebbe cinicamente convenire su un matrimonio concordatario invece che solo civile. A meno che non si riformi, finalmente, il concordato, su questo come su altri punti».

»

 

Esteri

 

Scrive su Avvenire Daniele Zappalà: prima conferenza a Parigi per le minoranze religiose minacciate del medio oriente. Il ministro Gentiloni: c’è il rischio di estinzione, si agisca. Insomma, l’occidente sembra muoversi per i cristiani perseguitati. Più aiuti e promozione del pluralismo nei vari Paesi. E il presidente Hollande ha osservato: per la prima volta da secoli, non è stato possibile celebrare a Mosul alcuna Messa della Natività. Il ministro francese Fabius però osserva: siamo solo all’inizio. Alcuni numeri: i cristiani che nel mondo subiscono discriminazioni, persecuzioni e violenze nel mondo sono 100 milioni. Un milione e mezzo sono le persone fuggite dalla piana di Ninive a seguito dell’avanzata dell’Isis nell’estate 2014 e trecento mila i fedeli cristiani rimasti in Iraq. Nel 2003, prima della caduta di Saddam Hussein, erano più di 1,4 milioni. Dalla Siria in quasi tre anni fuggiti circa 500 mila cristiani.

 

Intanto sul tema immigrazione, Andrea Morigi su Libero dà voce a un vescovo ungherese: «Attenti ai profughi, gridano Allah akhbar. Ha ragione Orban, vogliono conquistarci. E il presidente della Cei austriaca, Schoenborn: abbiamo un problema crescente di integrazione islamica nel Paese».

 

Il presidente della commissione esteri della Camera, Fabrizio Cicchitto, firma un articolato intervento sul quotidiano Il Garantista.

 

Su Libero, Carlo Panella commenta le iniziative di Parigi dei raid aerei: «fanno ridere Isis. Da quando sono iniziati i raid aerei, Califfato e Al Qaeda hanno raddoppiato il loro territorio. Intanto Putin lavora a sostenere Assad per creare uno staterello sul Mediterraneo dove tenere la sua flotta». Il giornalista sottolinea: «Mosca ha trionfato in Crimea, sta vincendo in Ucraina e ora è pronta a creare un Paese satellite in Medioeriente, mentre Obama dorme». Sul Corriere della Sera Franco Venturini la vede così: «Una strategia comune per mettere fine alle stragi in Siria. L’Italia non deve isolarsi. Lo sforzo diplomatico dovrà essere affiancato da una campagna aerea molto più energica contro Isis e da un processo politico parallelo che preveda un cambio della guardia a Damasco contro l’uscita dignitosa di Assad. I bombardamenti Usa non sono mai andati oltre un risultato di parziale contenimento. Francesi e Britannici non cambieranno certo la situazione».

 

Sul quotidiano il Garantista, Errico Novi si è occupato di Daniele Bosio, l’ambasciatore prigioniero dal 2014 della magistratura filippina e accusato senza prove da una locale Ong. Tra intimidazioni, richieste d’arresto, carcerazioni preventive, il calvario del nostro diplomatico.

 

Riguardo l'autore

vocealta