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La rassegna di SPIN (31/03/2015)

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Scritto da vocealta

logo spinL’inchiesta di Ischia, col ritorno delle Coop rosse e di Woodcock. Ma anche l’Italicum, la direzione del Pd e la spaccatura con la minoranza. Sono gli argomenti del giorno. Molti gli editoriali dedicati a Renzi. Spazio al negoziato di Losanna sul Nucleare.

Inchiesta Ischia. “Le tangenti che agitano il Pd”, titola il Corriere. Arrestato il sindaco di Ischia Ferrandino per un presunto giro di tangenti dietro l’assegnazione dei lavori di metanizzazione di alcuni comuni dell’isola. Avrebbe avuto 330 mila euro dalla coop rossa Cpl Concordia. L’inchiesta della Procura di Napoli è condotta dal pm Woodcock.

Il renzismo si è fermato a Eboli, scrive Antonio Polito nell’editoriale del Corriere della Sera: “Nel Mezzogiorno Renzi è un estraneo. Non c’è una regione meridionale dove si possa dire che abbia cambiato verso al suo partito. Non è del resto un caso se nel governo non c’è neanche un ministro meridionale”.

Su Repubblica Francesco Bei scrive: «L’inchiesta di Ischia imbarazza il Pd: “Siamo preda delle lobby”.» Nelle intercettazioni citato D’Alema, bonifici per il suo vino e libri alla Fondazione Italianieuropei.

Intervista a Repubblica dell’ex presidente del Consiglio D’Alema: «Non ho mai ricevuto favori, scandaloso finire negli atti. La giustizia deve scoprire reati, non sputtanare le persone».

“Scemo chi non legge” è il titolo dell’editoriale di Marco Travaglio che si domanda: “È ancora possibile una politica senza delinquenti?» e ricorda come il giornale da lui diretto abbia da sempre ammonito sull’opacità delle casseforti di fondazioni di leader e sottoleader.

Sul Giornale Stefano Zurlo scrive: «Woodcock, il persecutore di vip che fa solo flop». Repubblica intervista a Raffaele Cantone che premette: «Non ho letto le carte». Su La Stampa Guido Ruotolo intervista il prefetto di Milano Francesco Tronca su Expo. Editoriale di Francesco Riccardi su Avvenire: “Coop, una questione morale”.

Intanto una “breve” sul Messaggero ricorda che “a sette anni dal clamoroso arresto, Luciano D’Alfonso incassa la seconda assoluzione per una inchiesta di tangenti al comune di Pescara quando era sindaco”.

La Nazione intervista Giovanni Consorte, il manager ex Unipol: «Non vedo D’Alema da tanto tempo, negli anni ho capito meglio la natura dei rapporti che intercorrevano con lui e il partito. Le Coop hanno un problema di management: sono guidate da persone che sono al vertice da decenni. Si è creata una casta di mandarini della cooperazione, spesso improvvisata, una struttura di potere che opera con deleghe in bianco».

Sul Sole “Fondazioni, via libera alla riforma: un anno di tempo per definire l’exit strategy dalle banche”.

Italicum e Pd. Il 27 aprile la legge elettorale arriverà in Aula. Scontro con la minoranza interna che non voterà.

Il voto segreto sembra non preoccupare Renzi, così scrive Maria Teresa Meli sul Corriere: “Quelli disposti a fare i kamikaze – parole del premier – saranno al massimo una trentina, non ci fregano nemmeno con lo scrutinio segreto”.

Scrive Massimo Franco sul Corriere: “Non c’è accordo, non c’è rottura formale, ma prosegue una marcia vittoriosa del premier circondata da un’eterna precarietà politica”.

Intervista a Rosy Bindi su Repubblica: «Senza modifiche non voterò l’Italicum . Ritengo incostituzionale la fiducia, se venisse messa non parteciperei al voto. È incomprensibile non cercare l’unità del Pd».

Nel suo consueto punto, Stefano Folli scrive: “È stata una direzione del Pd che a suo modo segna uno spartiacque: per le fratture interne ma anche per il clima esterno: le inchieste. È come se il vecchio partito nato 25 anni fa dalla consunzione del Pci avesse concluso la sua parabola. La legge elettorale che il premier-segretario sta imponendo crea di fatto un altro soggetto politico”.

Emblematico il titolo dell’editoriale di Marcello Sorgi: “La madre di tutte le battaglia». Sempre su La Stampa una scheda che spiega cosa cambierebbe con la nuova legge elettorale. Che viene promossa da Roberto D’Alimonte sul Sole 24 Ore: “Con il premio alla lista, sistema migliore di quello francese. Non c’è il rischio che una delle forze in campo risulti sottorappresentata”. Editoriale del Foglio: “Non arrendersi al tripartitismo”.

Centrodestra. Repubblica scrive del processo in Forza Italia a Paolo Romani dopo le sue dichiarazioni di domenica: “il gruppo non lo vuole più”. Il Giornale intervista Francesco Storace: «Con la Meloni per una grande partito di destra». Il Corriere riferisce del gelo leghista per l’ipotesi Berlusconi candidato a sindaco di Milano.

Economia. Editoriale di Dario Di Vico: “C’è più fiducia? Ecco cosa serve per non sciupare l’occasione». Il Corriere riporta che Bernanke, ex presidente della Fed, ha aperto un blog. Sul Sole analisi di Vittorio Carlini: «Se la crisi “aiuta” i predatori italiani»: «le multinazionali tascabili hanno colto l’occasione per fare shopping n Italia e all’estero».

Sul Foglio lunga analisi di Massimo Mucchetti: “La verità sullo Stato azionista: Il caso Pirelli ci dice che in vincoli di finanza pubblica soffocano l’idea di un vero capitalismo di stato. Idee per controllare le imprese strategiche, contro le inutili retoriche anti mercatistiche e neo liberiste».

Esteri. Su Repubblica, Tsipras: «Ora Saaras giustifichi un buco da 2,7 miliardi. Siamo nell’abisso». Il Messaggero scrive che Atene non convince l’Unione europea.

Trattativa sul nucleare, approfondimento sul summit di Losanna di Franco Venturini sul Corriere: «Se il negoziato fallisce Teheran potrà correre verso l’atomica senza controlli».

“Iran, ultime 24 ore per l’intesa sul nucleare”, titola La Stampa l’articolo di Maurizio Molinari.

Ancora La Stampa si dedica all’avvio della campagna elettorale in Inghilterra, si voterà il 7 maggio: è testa a testa tra Cameron e Miliband.

Nessuna autocritica del governo francese, scrive Anais Ginori su Repubblica all’indomani del voto delle amministrative che ha rilanciato Sarkozy.

Editoriale sul Sole di Andrea Ichino e Guido Tabellini: «Le occasioni mancate della “buona scuola”»

Repubblica intervista Nancy Fraser sul fallimento del femminismo: «Christine Lagarde invita all’emancipazione nel lavoro ma la sua austerity danneggia tutte».

La Stampa intervista Peter Usborne, uno dei colossi dell’editoria infantile.

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