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La rassegna di SPIN (23-05-2015)

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Scritto da vocealta

rassegnaL’Unione europea ha bocciato il nuovo regime sull’Iva. Cosa significa? Un nuovo buco di 728 milioni che si aggiunge a quello creato dalla sentenza della Consulta sulle pensioni. Questi, insieme, all’avanzamento delle trattative in Europa per la suddivisione dei migranti e alle notizie provenienti dal medio oriente circa le nuove azioni dell’Isis sono i fatti che occupano le prime pagine dei quotidiani.

 

Immigrazione

 

Sul Messaggero, Alberto Gentili nota che il tentativo di giungere a una suddivisione per quote dei migranti vede Renzi in asse con Merkel. Ma c’è freddezza di Hollande (evidentemente preoccupato delle ripercussioni nel confronto con Sarkozy) e di altri Paesi.

 

Intanto prosegue la vicenda del giovane fermato a Milano con l’accusa di un coinvolgimento diretto nella strage del museo del Bardo a Tunisi. Il Fatto Quotidiano apre con un j’accuse pesante contro Alfano: gli 007 italiani avevano spiegato che non vi erano conferme delle accuse di Tunisi. Fausto Biloslavo sul Giornale evidenzia tutti gli elementi di complicazione del caso.

 

Sul Tempo, la notizia che vedrebbe fuori legge la metà dei centri di preghiera e moschee romane. Richiesti da Gianni Alemanno un albo e controlli sui bilanci e i finanziamenti ricevuti dalle 46 associazioni islamiche della Capitale.

 

Politica

 

Renzi in campo per De Luca a Salerno, Berlusconi per Caldoro a Napoli. Il premier – annota su La Stampa, Fabio Martini – dice che sulla legalità non accetta lezioni da nessuno. E fa quadrato attorno al candidato governatore nella sua Salerno. Ma Vincenzo Iurillo sul Fatto Quotidiano ha pronto il dossier su ‘Vincenzo’: dalla Severino alle colate di cemento armato, dai guai giudiziari agli impresentabili, il giornale diretto da Travaglio elenca le pecche dell’uomo forte del PD.

 

Il leader di Forza Italia incalza il governo e parlando del futuro si conferma contrario alle primarie. Non tarda la replica di Salvini: Silvio non è la regina Elisabetta. Amedeo La Mattina racconta diffusamente e precisamente la visita a Napoli, tra equilibrismi e tentativi di affondo in una regione in cui Forza Italia è accreditata del 15-20% e in cui Caldoro, con il 36% circa, si gioca la vittoria.

 

Intervista della compagna di Berlusconi, Francesca Pascale, a Francesco Cramer che, in sintesi, dice: “Al posto di Silvio vorrei Marina, ma a lui non sta bene. Come leader emergente ad Alfio Marchini preferisco Caldoro. Mara Carfagna è bravissima anche perché in prima fila sui diritti civili. Su Scajola sono state fatte speculazioni. Giusto andare a ‘Che tempo che fa’: ogni spazio è buono per farsi ascoltare”. E Maurizio Caverzan, sempre sul Giornale, dedica un articolo alla campagna elettorale di Berlusconi che porta la “sfida nel salotto scomodo, rompendo gli schemi”.

 

Berlusconi è intervistato da Pietro Perone per il Mattino: “Ecco il mio piano per il nuovo partito. Caldoro tra i leader. Io pronto a dare consigli da bordo campo”.

 

L’inviato del Corsera, Marco Imarisio, dedica ampio spazio alla Liguria e agli aperitivi elettorali di Scajola a sostegno del nipote Marco, uscente ricandidato da Forza Italia: “Se vinciamo merito degli errori del PD”. 

 

Intanto, l’aggressione di un senegalese di 31 anni ai danni di due carabinieri per un banale controllo, infiamma la campagna elettorale. Polemica dura Toti-Paita, con il portacolori del centrodestra che invoca la presenza dell’esercito a Genova.

 

Da non perdere l’ampia intervista di Giancarlo Perna a Matteo Salvini: “Tasse, euro, immigrati. Cosa farò al governo. Subito flat tax e revisione dei parametri con Bruxelles. Sono un uomo di governo e dico anche: mai nel partito del Cav. Rispetto per la posizione assunta da Fitto: ha una visione e prende la sua strada”.

 

Su Avvenire, un’interessante analisi di Luca Mazza: “La divisione tra i moderati rende Emiliano il gran favorito in Puglia. Eppure con Renzi i rapporti sono ‘freddi’. Il premier sosterrà il candidato governatore del PD?”.

 

La Stampa, con Francesco Maesano, racconta l’avventura di Ncd alle Regionali: in campo con sette diversi simboli per sette regioni, il partito di Alfano lotta per la sopravvivenza. Ma in alcuni loghi il nome del partito neppure compare.

 

Giustizia

 

Da segnalare, sul Messaggero l’intervista al vice ministro Costa (firmata da Silvia Barocci) che spiega che l’ex Cirielli non è stata affatto un disastro in tema di prescrizione. L’esponente Ncd dice anche “Impensabile che tra l’indagine e la sentenza definitiva trascorra un mare di tempo”. Importante, in tema di giustizia penale, il j’accuse dei penalisti che, a proposito di intercettazioni, dicono: “No a citarle per riassunto, farebbero solo più confusione. Disapprovazione per i magistrati che inseriscono dettagli in più. Stop al gossip”.

 

Errico Novi sul Garantista offre ampio spazio al grande convegno in corso ieri e oggi a Roma e promosso da Magistratura indipendente (MI), regista dell’operazione Claudio Galoppi, consigliere del Csm. Al centro il tema della riforma del Csm, che MI vorrebbe su basi di trasparenza e responsabilità per l’organo di autogoverno delle toghe, ma grande spazio viene dato nell’articolo alla difesa del procuratore capo di Palermo, Lo Voi. Sul punto, in prima fila il vice presidente del Csm, Legnini. Presenti anche il sottosegretario Cosimo Ferri, sostituto del ministro Andrea Orlando, e il presidente Anm, Rodolfo Sabelli. Bordate del leader di MI, Antonello Racanelli, all’indirizzo dell’associazione magistrati.

 

Economia

 

Rita Querzé sul Corriere affronta un tema delicato: tra crisi aziendali, ecoreati e falso in bilancio, gli industriali provano un senso di accerchiamento. Squinzi parla di esproprio dell’Ilva e Zoppas invoca un clima meno ostile alle imprese.

 

Nelle stesse pagine, Danilo Taino racconta il richiamo al rigore e alle riforme pronunciato dal governatore della Bce, Draghi: “La ripresa non risolve tutti i problemi, non elimina il superdebito”. Chi ha orecchie per intendere, intenda.

 

Su Repubblica si leggono tre notizie importanti. Ettore Livini scrive che “il caso Grecia non si sblocca ma Juncker vede progressi e ci sono voci di una moneta parallela (un euro bis), anche se il ministro economico tedesco Schauble smentisce di aver evocato l’uso di una valuta di emergenza”.

 

Roberto Petrini spiega sinteticamente il contenuto della bocciatura della norma italiana sul “reverse change” dell’Iva e annota due cose: che il ministero del Tesoro farà di tutto per non far scattare la clausuola di salvaguardia (aumento di 2 centesimi di accisa sul carburante dal primo luglio) e che il conto per il governo dopo la mazzata presa dalla Consulta sulle pensioni inizia a farsi salato. Non solo la bocciatura della Robin tax, non solo le pensioni. Il 26 maggio la Consulta dovrà decidere sull’aggio Equitalia (tra i 2 e i 3 miliardi) e il 23 giugno sul blocco degli stipendi dei dipendenti pubblici (12 miliardi).

 

Intervista di Liana Milella al presidente della Consulta, Criscuolo, circa la sentenza sulle pensioni segna la dura replica della Corte costituzionale al ministro dell’Economia: “La Consulta non poteva attendere dati che erano di parte e comunque il Tesoro avrebbe dovuto darci i dati e non lo ha fatto. E poi: la decisione non dipendeva dal numero delle persone coinvolte, ma dalla valutazione della questione in sé”. Un po’ spericolata la risposta di Criscuolo alla domanda di Milella che chiama in causa l’articolo 81 della Costituzione, che garantisce l’equilibrio di bilancio: “Questo principio effettivamente è stato costituzionalizzato, ma non spetta alla Corte garantirlo, bensì ad altri organi dello Stato”.

 

Il Sole 24 Ore con un articolo a firma Alessio Romeo spegne gli entusiasmi italiani. L’Unione europea, dopo una prima apertura, va verso il no alle etichette sui prodotti. Il ministro Martina tra delusione e auspici per il futuro.

 

Affaire Ilva. Contrariamente alla linea assunta dai Riva, il socio Amenduni (10 per cento circa) chiede l’indennizzo, con un ricorso al presidente Mattarella, contro i decreti del governo. Sostegno dal presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi.

 

Barilla cucina ottimi conti. E in pentola bollono acquisizioni. Achille Perego per il Quotidiano nazionale illustra il bilancio 2014: l’utile balza del 35,8% e il debito cala. Per il 2015, l’obiettivo di crescita è del 3%. Confermati il no alla Borsa ed investimenti per conquistare più spazi all’estero. L’ad Colzani assicura: “Per quest’anno non prevediamo aumenti del prezzo della pasta”.

 

Sull’aumento di capitale di MPS, intervista di Milano Finanza a Frederic de Curtois, ad di Axa Italia: “Parteciperemo all’operazione. Il management ha fatto un gran lavoro, che va premiato. L’alleanza funziona, puntiamo molto su sanità integrativa e long term care”. A firma Andrea Cabrini.

 

Esteri

 

Isis. Guido Olimpio sul Corriere scrive che ora è l’Arabia Saudita ad essere sotto tiro: la chiamata alle armi nel Paese simbolo deve preoccupare tutti. D’accordo sull’analisi anche il Foglio in un editoriale non firmato: “Lo Stato islamico rivendica la strage in una moschea sciita. Ora sono guai”. Il Messaggero – con Eric Salerno – osserva la parabola di Bashar Al-Assad: Usa ed Europa volevano abbatterlo, ora devono aiutarlo a resistere. Secondo Gian Micalessin “Isis supera il punto di non ritorno: il Califfato prosegue la conquista e  ora è troppo vasto per essere sconfitto con raid aerei. Rischiano Baghdad e Damasco, rapito nel frattempo un sacerdote francese”. Daniele Raineri sul Foglio spiega come negli Usa l’assenza di strategia di Obama nella lotta al Califfato stia generando critiche (oltre ai danni) sempre più forti.

 

Su Avvenire apertura dedicata a un’importantissima iniziativa della Cei, che segna una prima svolta della conferenza episcopale sulla persecuzione dei cristiani nel mondo. Le veglie di Pentecoste saranno dedicate ai martiri cristiani contemporanei. Diocesi e associazioni aderiscono all’appello dell’organismo guidato dal cardinal Bagnasco.  

 

Il Sole 24 Ore dedica un boxino alle elezioni regionali e comunali spagnole. Si vota in 13 delle 17 regioni autonome del Paese. Partita a quattro: i popolari di Rajoy, i socialisti di Sanchez e i concorrenti a sinistra di Podemos e a destra di Ciudadanos.

 

The Japan Times chiede a Usa e Cina di non intromettersi più nelle elezioni di Taiwan. Una strategia che ormai ha fatto il suo tempo. Sul Corriere della Sera.

 

Cultura

 

Sotto accusa per peculato il presidente del Salone del Libro di Torino (attualmente in corso). La difesa del direttore, Ernesto Ferrero, trova spazio su La Stampa: “Non merita la gogna, Torino fa fuori la sua gente migliore”.

 

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