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La natalità al centro dell’agenda politica: il discorso della premier Meloni e del Papa

Scritto da vocealta

Oggi, 12 maggio 2023, si è svolta la terza edizione degli Stati Generali della Natalità presso l’Auditorium Conciliazione di Roma. La premier Giorgia Meloni ha presenziato all’evento, seduta sul palco accanto a Papa Francesco, il quale è stato accolto dalla platea con un lungo e caloroso applauso.

Gli Stati Generali della Natalità sono un evento importante per discutere di una questione centrale per il futuro dell’Italia: la necessità di incentivare la natalità e sostenere le famiglie nella crescita dei figli. Difatti la presenza di queste due figure centrali per il nostro Paese testimonia l’importanza di questo tema per la società italiana.

Durante il suo intervento, la premier Meloni ha dichiarato che parlare di famiglia ormai «è un atto rivoluzionario» nonostante questa rappresenti una «priorità assoluta per la nostra nazione». Ha inoltre rimarcato che il governo ha posto figli e genitori in cima all’agenda politica fin dal primo giorno, facendo della natalità e della famiglia la priorità assoluta della sua azione.

La premier ha poi sottolineato di non volere uno “Stato etico”, ma uno «Stato che accompagni e non diriga». Dopo aver dichiarato che «le donne non sono libere se devono scegliere tra figli e lavoro», si è concentrata sulla difesa della famiglia tradizionale, affermando che «non sia tabù dire che siamo tutti nati da un uomo e una donna: la maternità non è in vendita e gli uteri non si affittano».

Il Papa ha iniziato il suo intervento sottolineando che creare una famiglia «è un’impresa titanica e uno sforzo solitario», soprattutto per i giovani che spesso si sentono soli e costretti a contare solo sulle proprie forze. «Questo vuol dire erodere lentamente il vivere comune e rassegnarsi a esistenze solitarie, in cui ciascuno deve fare da sé. Con la conseguenza che solo i più ricchi possono permettersi, grazie alle loro risorse, maggiore libertà nello scegliere che forma dare alle proprie vite. E questo è ingiusto, oltre che umiliante. Forse mai come in questo tempo, tra guerre, pandemie, spostamenti di massa e crisi climatiche, il futuro pare incerto. Amici, è incerto, non pare, è incerto. Tutto va veloce e pure le certezze acquisite passano in fretta» – ha continuato il pontefice.

Papa Francesco ha poi affrontato i temi attuali di difficoltà nell’accedere al lavoro stabile, alla casa e ai salari sufficienti, sottolineando che sono problemi reali che interpellano la politica, poiché il mercato libero senza correttivi diventa selvaggio e produce disuguaglianze sempre più gravi.

Sul tema delle donne, il pontefice ha affermato che ci sono condizionamenti quasi insormontabili, e che la famiglia non è il problema ma la soluzione, in quanto «bisogna invertire la tendenza, ridare impulso alla natalità: aiutandola a combattere l’esclusione sociale».

Infine, il Papa ha concluso il suo discorso affiancando alla tematica della natalità quella dell’accoglienza, e ha affermato che «la natalità, così come l’accoglienza, che non vanno mai contrapposte perché sono due facce della stessa medaglia, ci rivelano quanta felicità c’è nella società. Una comunità felice sviluppa naturalmente i desideri di generare e di integrare, di accogliere, mentre una società infelice si riduce a una somma di individui che cercano di difendere a tutti i costi quello che hanno».

Gli interventi della premier Meloni e del Papa Francesco rappresentano un’importante testimonianza della volontà di sostenere la famiglia e incentivare la natalità come priorità per l’Italia. Ci si augura che gli Stati Generali della Natalità possano portare a risultati concreti per migliorare la situazione delle famiglie italiane e garantire un futuro migliore per il paese.

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