Economia

Caro affitti: gli studenti si accampano davanti alle università

Scritto da vocealta

La questione del caro affitti per gli studenti universitari è diventata sempre più urgente e insostenibile. Da Milano a Roma, passando per varie città italiane, i giovani si stanno mobilitando in una nuova forma di protesta: accamparsi davanti alle università per far sentire la propria voce e mettere in luce l’emergenza abitativa che stanno affrontando.

Leone Piva, coordinatore dell’associazione Sinistra Universitaria della Sapienza, sottolinea l’aumento esorbitante dei prezzi degli affitti a Roma, dove non si scende sotto i 500 euro per una camera. «Quella che stiamo vivendo è un’emergenza abitativa», afferma Piva, spiegando così il motivo della protesta.

Gli studenti chiedono un tavolo di confronto con gli atenei e la Regione per trovare una soluzione al problema. Salvatore Cuzzocrea, presidente della Conferenza dei rettori (Crui), risponde sostenendo di essere già al lavoro con il ministro dell’Università Anna Maria Bernini per creare nuovi posti alloggio a prezzi più accessibili convertendo edifici in residenze universitarie.

La protesta dei ragazzi della Sapienza è nata dopo il gesto di Ilaria Lamera, studentessa del Politecnico di Milano, che ha piantato la tenda davanti all’ateneo per attirare l’attenzione sul problema del caro affitti. I dati rivelano che a Roma ci sono ben 40mila studenti fuori sede e la città si posiziona al secondo posto per i prezzi degli affitti più alti in Italia. Avere una casa per studiare non è più un diritto di tutti, ma un privilegio per pochi.

Gli strumenti finora messi a disposizione degli studenti sono risultati insufficienti. “Il diritto allo studio passa anche dal diritto all’abitare“, dichiara Leone. Gli studenti si sono confrontati con la rettrice della Sapienza, Antonella Polimeni, che ha assicurato di essere al loro fianco. È stato istituito un fondo per finanziare contributi per l’alloggio, e sono in corso progetti di edilizia universitaria che prevedono la realizzazione di oltre 400 posti alloggio a Roma e in parte a Latina nei prossimi mesi.

La mobilitazione si è estesa in diverse città italiane, con tende piantate anche davanti all’università di Cagliari. Il sindacato studentesco Unione degli Universitari (Udu) ha lanciato una mobilitazione nazionale e richiesto un incontro alla ministra Bernini, che ha istituito una task force per affrontare il problema del caro affitti. Tra gli obiettivi dell’Udu vi è la fissazione di prezzi calmierati con un taglio del 15% per il mercato immobiliare studentesco.

Anche il sindaco della Capitale, Roberto Guarltieri, ha espresso il suo supporto agli studenti in protesta. «Quello del caro-affitti è un problema enorme, i ragazzi hanno ragione e io li vorrei incontrare».Infatti, come ha sottolineato il sindaco,  «la vergogna che in una città universitaria come Roma gli studenti devono pagare cifre incredibili per mezze stanze» è uno dei punti del loro Piano casa. Ha, infine, concluso «c’è un mercato degli affitti drogato, anche perché manca una legge che limiti i cosiddetti Airbnb, legge che io vorrei come c’è in tutte le capitali europee. Nel nostro Piano prevediamo anche una agenzia degli affitti che intermedi tra domanda e offerta dando anche garanzie».

È infatti essenziale che il governo e le istituzioni universitarie prendano sul serio le richieste degli studenti e lavorino insieme per trovare soluzioni concrete e a lungo termine a questo problema. L’istruzione universitaria dovrebbe essere accessibile a tutti, indipendentemente dalla situazione economica, e questo obiettivo non può essere raggiunto senza una politica abitativa adeguata per gli studenti fuori sede.

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