Politica

La Caporetto del Fascismo

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Scritto da vocealta

Cover_Caporetto1E’ in libreria “La Caporetto del fascismo – Sarzana 21 luglio 1921” importante affresco storico scritto da Giuseppe Meneghini con una prefazione dello storico Arrigo Petacco per l’editore Mursia. Il volume di quasi 300 pagine racconta senza censure di alcun tipo i famosi e mai raccontati nello loro interezza, “fatti di Sarzana” del 21 luglio 1921. Quel giorno, una spedizione di qualche centinaio di squadristi aggredì alle prime luci dell’alba Sarzana, retta allora da un’amministrazione socialista, unica a resistere alle infiltrazioni fasciste guidate dal ras carrarese Renato Ricci. Gli squadristi guidati da Amerigo Dùmini, futuro assassino di Matteotti, vennero bloccati alla stazione da un piccolo drappello di carabinieri e di soldati, comandati dal capitano dell’Arma Guido Jurgens. Nello scontro a fuoco morirono sei fascisti e un soldato, mentre gli squadristi fuggirono terrorizzati verso le campagne, dove contadini e arditi del popolo in armi ne uccisero altri sei. Il giorno precedente erano stati uccisi, dopo un processo sommario fra torture e atrocità, due giovani spezzini, Maiani e Bisagno, colpevoli solo di essere fascisti. Questi fatti, amplificati nei resoconti della stampa dell’epoca, ebbero un grande impatto sulla pubblica opinione della Penisola e sulla politica nazionale, determinando una grave crisi all’interno del lo stesso partito fascista, ma anche dei partiti della Sinistra. Attraverso documenti e testimonianze dei protagonisti, questo volume ricostruisce gli eventi di quei giorni e gli stati d’animo di chi li ha vissuti, raccontando come Sarzana il 21 luglio 1921 divenne la «Caporetto del fascismo», grazie a un drappello di uomini guidati dal capitano dei Carabinieri Guido Jurgens, alla giunta socialista del sindaco Pietro Terzi, e alla sua popolazione che la difese armata. Di rilievo il capitolo dedicato alla ricostruzione della vicenda umana a epolitica di Jurgens, personaggio rimasto finora sconosciuto e dimenticato, del quale l’autore racconta gli atti d’eroismo da lui compiuti nei giorni della resistenza romana ai tedeschi, all’indomani dell’8 settembre 1943. Importante anche l’inserto fotografico nel quale appaiono immagini del tutto inedite, fra le quali anche quelle di alcuni personaggi fascisti cittadini che ebbero un qualche ruolo in quei lontani eventi.

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