Lunedì, inizia la prima settimana da ministri per Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Dopo gli appuntamenti elettorali che li hanno visti impegnati ieri in Sicilia, in vista delle prossime amministrative, i due sono già al lavoro per i rispettivi dicasteri. Bagno di folla per i due neoministri, per Salvini che ha improvvisato un comizio a Catania e che poi si è recato a Pozzallo, meta di moltissimi barconi che solcano il Mediterraneo, e a Modica, e per Di Maio, che sotto la prima calura insopportabile ha riempito la piazza di Marina di Ragusa. Entrambi i leader dalla provincia di Ragusa si sono poi spostati a quella di Siracusa, tutte zone in cui i cittadini saranno impegnati nelle consultazioni amministrative in programma per il 10 giugno, con possibili ballottaggi previsti per il 24 giugno.
Negli scorsi giorni il capo politico del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, aveva mostrato in diretta Facebook il suo insediamento al ministero dello Sviluppo Economico, ma la sua superdelega prevede anche il dicastero del Lavoro, presso il quale oggi Di Maio si è recato. «Mi sono insediato al ministero del Lavoro – ha spiegato il neoministro ai giornalisti – e come primo atto ho voluto incontrare i rider, una categoria di lavoratori che fa parte dei nuovi lavori, simbolo di una generazione abbandonata che non ha né tutele e a volte nemmeno un contratto». Già nei suoi comizi di ieri il deputato di Acerra aveva dichiarato il suo pieno interesse per la categoria dei «nuovi lavori», che saranno interessati dalla devoluzione dei necessari diritti come «l’assicurazione e una paga minima dignitosa». «È un primo piccolo passo ma vogliamo dare un segnale a chi ha un lavoro e chiede un pò di dignità» conclude il neoministro.
L’altro azionista del cosiddetto «governo del cambiamento» ha invece parlato questa mattina ai microfoni di Rtl 102.5. «L’Italia non può essere trasformata in un campo profughi – ha dichiarato il neoministro dell’Interno – lavoreremo per sensibilizzare i nostri vicini». Il riferimento chiaro è agli altri paesi della Ue, sulla scia di quanto dichiarato ieri dalla cancelliera tedesca Angela Merkel, la quale ha riconosciuto gli sforzi fatti dal nostro Paese, non sufficientemente supportato dall’Unione. «Spero di essere all’altezza, – auspica il titolare del Viminale – vorrei dare un po’ di sicurezza in più agli italiani». Non sono mancate le risposte al finanziere George Soros, che ieri aveva esternato dei sospetti sul legame fra la Lega e la Russia di Vladimir Putin. «Con Putin c’è un legame di stima – ha spiegato Salvini – e ritengo che abbia fatto tanto per il suo popolo e contro il terrorismo islamico, e lo dico gratis perché lo penso». Il segretario della Lega ha poi ribadito le sue posizioni favorevoli al commercio con la Russia, dal quale «l’Italia avrebbe solo da guadagnare». E riguardo alla questione immigrazione, Salvini rassicura che «nulla di ciò che di positivo è stato realizzato da Minniti verrà smontato». «Minniti ha fatto un discreto lavoro – riconosce il suo successore – lavorerò per rendere ancora più efficaci le politice di controllo, di allontamento, di espulsione». Poi annuncia che al vertice dei ministri dell’Interno europei sull’immigrazione in programma per domani a Lussemburgo «sarà inviata una nostra delegazione per dire no: il documento in discussione penalizzerebbe ulteriormente l’Italia». Nel mentre, Salvini sarà impegnato a Roma nel voto di fiducia al nuovo governo.