Si addensano le prime nubi sull’economia italiana?
Nel mese di aprile, l’Istat ha stimato una diminuzione congiunturale per le esportazioni del 2,1%, “cui contribuiscono principalmente le minori vendite di beni di consumo non durevoli e beni intermedi”, e un significativo aumento per le importazioni extracomunitarie del 13,9%.
Inverte dunque la rotta la dinamica congiunturale negativa dell’import, avviata nel settembre scorso.
Su base annua, l’export registra un calo del 5,1% (dopo il +6,8% di marzo) e anche l’import segna una flessione tendenziale del 19,5%.
«Dopo oltre due anni di crescita, per la prima volta l’export segna una flessione su base annua, con cali diffusi a tutti i raggruppamenti, a esclusione di quello dei beni strumentali», evidenzia l’Istat.
A esclusione dei beni strumentali (+10,7%), la flessione riguarda tutti i settori ed è più ampia per il settore energetico (-38,5%), trainata dai consistenti cali delle vendite verso il Regno Unito (-15,1%), i paesi Opec (-8,1%), i paesi Asean (-6,3%) e Cina (-2,4%).