E’ stato riammesso l’emendamento del Pd che fa pagare la prima rata Imu alle case con una rendita catastale superiore ai 750 euro. La decisione è stata presa dai presidenti delle commissioni Finanze e Bilancio della Camera, Francesco Boccia e Daniele Capezzone, dopo il ricorso del deputato Maino Marchi, autore della proposta.
Il testo, che sarà votato domani, è stato riformulato escludendo la seconda parte dell’emendamento che prevedeva di utilizzare il gettito incassato per ridurre l’aliquota Iva dal 22 al 21% fino a fine anno. Alla fine le commissioni Bilancio e Finanze della Camera hanno ammesso 131 emendamenti su 454.
Sorte negativa per l’altro emendamento democratico, a firma della deputata Cristina Bargero, che voleva esentare dalla prima rata solo chi avesse un reddito annuo inferiore a 100 mila euro. Inoltre niente ritorno dell’Irpef sulle seconde case sfitte: previsione comparsa nelle bozze del decreto circolate prima dell’approvazione, scomparsa all’ultimo momento e ripristinata da un emendamento Pd.
Fra le varie correzioni cassate dalle commissioni Finanza e Bilancio della Camera, anche la sospensione degli sfratti per morosità nei confronti dei soggetti in possesso dei requisiti per accedere al Fondo per inquilini morosi incolpevoli (sempre del Pd).