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Immigrazione. Calenda: «Lavorare con paesi di provenienza, si a ius scholae»

Scritto da vocealta

«Se c’è una cosa su cui la politica italiana ha dato il peggio è l’immigrazione mettendola sempre sul piano ideologico. La nostra linea è molto semplice: i confini vanno presidiati, non si può dare apertura a rotte inconrollate di imigrazione illegale anche perchè muore più gente in mare e più gente va a finire nei lager libici, quindi bisonga lavorare con i Paesi di provenienza e transito. In secondo luogo bisogna integrare le persone che ci sono, è per questo che proponiamo da un lato la possibilita di regolarizzazione per chi trova un lavoro regolare, dall’altro anche dei flussi di arrivo attraverso il meccanismo dello sponsor che c’era una volta, ancora chi si integra deve poter diventare citadino e partecipare, fare corsi di italiano obbligatori e avere lo Ius scholae». Così il leader di Azione, Carlo Calenda, in un video postato sui social.

«Questo è un modo serio per gestire l’immigrazione non con le balle di Salvini che non ha fermato i flussi, li fermò Minniti con politiche anche dure ma inevitabili – ha precisato – inoltre, non ha mandato via gli irregolri, anzi, lo ha fatto meno di Alfano. Tutto questo è un dibattito fatto in modo ideologico che riduce cose complesse in slogan semplici».

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