Il presidente della Camera Roberto Fico ha presentato questa mattina, all’ufficio di presidenza di Montecitorio, la proposta di superamento dei vitalizi degli ex deputati.
Se il testo passerà senza modifiche il nuovo sistema contributivo per gli ex parlamentari entrerà in vigore dal prossimo primo novembre con un risparmio annuale per la Camera di 40 milioni annuali. La delibera sarà votata nella settimana tra il 9 e il 13 luglio.
Il progetto di legge, al quale ha lavorato fin dal primo giorno dal suo insediamento il ministro dei Rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro, prevede un vitalizio di 980 euro al mese destinato a chi ha concluso un’unica legislatura.
Attualmente sono erogati dalla Camera 1.405 vitalizi: di questi, solo 67 non saranno ritoccati mentre i restanti 1.338 saranno ritoccati o ricalcolati. Chi subirà una decurtazione superiore al 50% potrà percepire una mensilità pari a 1.470 euro. Per chi ha alle spalle quattro o più legislature, invece, il calcolo sarà pari al valore calcolato al 31 ottobre prossimo.
Presentata la proposta sono arrivate le reazioni della politica. Il primo ad esporsi e stato il vicepresidente della Camera Ettore Rosato (Pd) che concorda con la proposta in linea di principio pur presentando dei dubbi: «Mi preoccupa l'impostazione della delibera, perchè è molto molto fragile e temo che non possa resistere ai possibili ricorsi». Critiche da parte dell’altro vicepresidente di Montecitorio, la forzista Mara Carfagna: «Sì al ricalcolo dei vecchi vitalizi per eliminare un privilegio, no alla rapina di Stato contro le vecchiette rimaste vedove. I totem si possono abbattere, ma con intelligenza, senza pretendere lo scalpo del presunto, incolpevole, nemico».
Intanto l’associazione che tutela gli interessi degli ex-parlamentari ha invitato tutti i membri dell’ufficio di presidenza della Camera a votare contro la proposta presentata questa mattina da Fico. I presidenti dell’Associazione Antonello Falomi e Peppino Gargani minacciando azioni amministrative e civili hanno minacciato procedimenti giudiziari civili e amministrativi per danni ai quali, i membri dell’ufficio di presidenza e lo stesso Fico, risponderanno personalmente e patrimonialmente.
Lo stesso Gargani, nella conferenza stampa organizzata per parlare della class action ha dichiarato: «L'ufficio di presidenza in questo atti agisce come organismo amministrativo e non politico e quindi le sue delibere possono essere ricorse con azioni civili e amministrative».