Nel patto di coalizione, al primo punto, il«taglio dei costi della politica». Il segretario del Pd l’ha detto a Otto e mezzo. Poi«il piano lavoro per dare la possibilità di qualche garanzia in più e perché no sfidare i sindacati: a me piacerebbe il modello tedesco», ha spiegato. Poi c’è«il capitolo dei diritti civili che non è solo le unioni civili, ma anche per esempio la riforma del 5 per mille per le associazioni, la legge sulle adozioni internazionali», ha proseguito. E la legge elettorale?, gli è stato chiesto. «Quella l’ho detta all’inizio…», ha replicato.
E ancora Renzi ha affermato che sulla riforma del lavoro il Pd andrà avanti anche se non ci sarà l’unanimità nel partito.«Certo che andiamo avanti. Il Pd non si divide, perché la legittimazione su questi temi non sta in testa a Matteo Renzi ma nella discussione fatta alle primarie. Troveremo naturalmente una modalità di discussione interna, ne parleremo alla direzione. Ma chi ci ha votato lo ha fatto perché potessimo dare delle risposte. Un partito che si chiama democratico decide e va avanti…».
A proposito della proposta di tassazione dei ricavi realizzati dalle web company in Italia, la cosiddetta web tax, ha aggiunto: «La tassa proposta in Parlamento è una barzelletta, perché aprirebbe subito una procedura d’infrazione in Europa. Io sono perché nel corso del semestre europeo presieduto da Letta si apra una discussione in quella sede. A quel punto può funzionare».
E infine:«Dicono che voglio fare le scarpe a Letta, non è vero. Mi ricandido a sindaco». Lo ha detto Matteo Renzi a Otto e mezzo. Renzi ha ribadito l’idea di un«Pd guidato dai sindaci. Vediamo se facciamo meglio di chi c’era prima». «Per i miei 40 anni penso che sarò a Palazzo Vecchio, non credo che si rivoterà prima del 2015». Così ancora il segretario del Pd, Matteo Renzi, ospite a Otto e mezzo su La7, che sabato festeggerà 39 anni.