Giustizia Quotidiana

Giustizia: la speranza di usare i fondi del PNRR per eliminare gli arretrati rischia di sfumare

Scritto da vocealta

Si era pensato di utilizzare i fondi del PNRR per eliminare gli arretrati della giustizia. Un’idea interessate che avrebbe mitigato uno dei problemi più gravi della giustizia italiana, ovvero la lunghezza delle sentenze e il loro accumulo.

Un’idea che si è dovuta scontrare con la complessità dei fatti e che quindi rischia di sfumare in un nulla di fatto.

Innanzitutto manca la formazione dei nuovi funzionari dell’Ufficio per il processo (UPP) e dei magistrati. Inoltre manca anche la previa condivisione degli obiettivi con gli uffici giudiziari e con l’avvocatura. Inoltre non sono ancora noti i piani per la digitalizzazione.

Devono essere anche resi pubblici i termini di rinegoziazione degli obiettivi originari con la Commissione Europea e su quali basi sono stati rideterminati gli obiettivi del Pnrr coinvolti.

I dati che riguardano il penale sono accettabili con una diminuzione del 29,3 per cento del DT (grazie anche alle prescrizioni). Mentre sul civile l’arrestato dei tribunali è diminuito solo del 19,7 per cento mentre quello delle corti d’appello del 33,7 per cento.

Gli arretrati maggiori si trovano in città come, ad esempio, Napoli e Roma dove sarebbe stato opportuno realizzare iniziative calibrate e specifiche. Tra le vari iniziative realizzate, la più cospicua, è la costituzione generalizzata dell’Ufficio per il processo che dovrebbero assistere i giudici e quindi aumentarne la produttività. Un’iniziativa efficace in Tribunali come quelli penali e nella protezione internazionale ma molto meno efficace in altri. Un dato preoccupante è il 26 per cento dei funzionari neo assunti ha deciso di dimettersi, un problema non di poco conto per via dell’investimento stanziato per la loro formazione.

Sicuramente, per riscuotere le successive rate del Pnrr, bisogna concentrare i fondi e risorse alla diminuzione dell’arretrato e fornire un sostegno ai uffici con maggiore difficoltà.

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