Dopo le consultazioni svoltesi ieri presso il Quirinale, prima Luigi Di Maio e poi Matteo Salvini hanno sciolto i segreti sul nome che hanno indicato al Presidente della Repubblica come futuro presidente del Consiglio. La decisione finale spetta a Sergio Mattarella, ma la figura indicata dai leader della Lega e del M5s, la personalità sulla quale entrambe le forze politiche hanno trovato una convergenza è quella di Giuseppe Conte, giurista 54enne.
Conte è professore ordinario di diritto privato a Firenze e avvocato cassazionista. La sua specialità sono gli arbitrati, ma la sua formazione giuridica è molto vasta. Il probabile futuro premier ha un curriculum in cui si possono trovare studi a Yale, a Vienna, alla Sorbona e nel Regno Unito. Il suo nome è già noto agli elettori a cinque stelle, perché Luigi Di Maio lo aveva presentato in campagna elettorale come «ministro designato» per la Pubblica amministrazione. Nella vita Conte si occupa principalmente di diritto civile e commerciale.
Il premier indicato da Salvini e Di Maio è nato a Volturara Appula, in provincia di Foggia, è cresciuto a San Giovanni Rotondo e adesso risiede a Roma. In queste ore tutte le testate stanno raggiungendo amici e parenti del professore Conte: chi ricorda con commozione quando era bambino, chi riferisce di una fede particolare in San Pio, e chi lo ha ancora in rubrica racconta che negli scorsi giorni è apparsa sul suo stato Whatsapp una frase di JFK, «Ogni impresa parte con la decisione di provarci».
Conte ha conseguito la laurea in Giurisprudenza all’università di Roma “La Sapienza”, poi borsista del Cnr ha deciso di perfezionare i suoi studi all’estero presso Yale University negli Usa, e a Pittsburgh, poi a Vienna all’International Kultural Institut, quindi alla Sorbonne di Parigi, a Cambridge nel Regno Unito e infine alla New York University. Proprio su quest’ultima frequentazione, tuttavia, un articolo a firma di Joseph Horowitz del New York Times ha scatenato una polemica. Secondo il giornalista statunitense, infatti, una portavoce dell’ateneo avrebbe affermato che il nome di Giuseppe Conte non risulta dai registri dell’università. Tuttavia è possibile – aggiungono dalla Nyu – che il professore abbia frequentato dei corsi di uno o due giorni, in occasione dei quali l’università non registra i nominativi dei frequentanti.
Un’altra polemica che corre sul Web in queste ore riferirebbe l’inesistenza dell’International Kultural Institut, che Conte scrive nel suo curriculum di aver frequentato a Vienna, ma che esisterebbe solamente un Internationales Kulturinstitut dove, tra l’altro, si insegna solo il tedesco. A macchiare il passato del futuro premier – secondo alcuni organi di stampa – ci sarebbe anche l’attività professionale svolta a difesa del metodo Stamina.
Conte ha insegnato inoltre nelle università di Sassari, Roma Tre e Luiss, mentre adesso insegna diritto privato a Firenze e dirige prestigiose riviste e collane scientifiche. Già membro del Cda dell’Agenzia spaziale italiana, ha anche fatto parte dell’Arbitro Bancario Finanziario per la Banca d’Italia. Come se non bastasse, vanta numerose pubblicazioni internazionali ed è componente del Comitato scientifico della Fondazione italiana del Notariato, ha preso parte a commissioni ministeriali di riforma e ha scritto un centinaio di articoli scientifici.
Ma il fiore all’occhiello nella carriera di Conte, almeno stando alle parole di Luigi Di Maio, sembra essere la sua attività di vicepresidente del Consiglio di Presidenza della Giustizia amministrativa, oltre che presidente della Commissione disciplinare. In queste vesti ha coordinato l’istruttoria che ha inchiodato il consigliere di Stato Bellomo per i suoi comportamenti nei confronti delle allieve.