Il generale Antonio Gallitelli, già comandante generale dell'Arma dei Carabinieri, è il nome nuovo ipotizzato da Silvio Berlusconi nella rosa dei candidati premier di Forza Italia. Ne ha parlato lo stesso ex premier in un'intervista a Fabio Fazio a "Che Tempo Fa": "Il generale dei carabinieri Leonardo Gallitelli è una persona molto capace, estraneo alla politica, con cui non sono ancora entrato in argomento, ma che potrebbe far bene", ha sottolineato il Cavaliere. Il presidente del consiglio dovrà "essere una persona molto capace, qualcuno che abbia fatto cose di successo. L'alto ufficiale, peraltro, gode della stima bipartisan, come dimostrato dalle dichiarazioni in occasione della nomina a comandante generale. Allora, infatti, i responsabili della Difesa e Sicurezza del PD, Roberta Pinotti e Marco Minniti, espressero grande apprezzamento e definirono la scelta di Gallitelli 'eccellente' per competenza ed esperienza".
Berlusconi ha poi escluso Antonio Tajani dai nomi dei possibili candidati premier. Rispondendo a una domanda di Fazio, ha spiegato che "No, lui sta facendo benissimo al Parlamento europeo". Comunque, ha anche lasciato intendere che non lascerà così facilmente. Tanto che ha ricordato di essere "innanzitutto il presente, un presente molto operoso e determinato. poi un passato in cui ho realizzato molte cose difficili ma tutti quei traguardi io li ho raggiunti".
Il nome del generale Gallitelli ha stupito il leader della lega Matteo Salvini, che in questi mesi aveva già bocciato anche le possibili candidature di Draghi, Marchionne, Zaia: "Questa non l'avevo mai sentita ad una riunione. È una nuova". Di diverso avviso il presidente della regione Lombradia Maroni: "Gallitelli? Lo conosco bene perché è diventato comandante generale dei carabinieri nel 2009 quando io ero ministro dell'Interno e lo stimo". Sulla stessa linea Renato Brunetta che osserva come "il nome del generale è stato fatto come esempio di un civil servant di straordinaria capacità e integrità".
"Conosco Gallitelli dal 1967, ero un bambino all'epoca. Mio fratello era nel suo corso d'accademia. Lo sento telefonicamente ogni tanto e ci siamo sentiti anche oggi. Io credo che Berlusconi elenchi delle eccellenze italiane: ieri ha fatto il nome di Gallitelli, ma anche di Marchionne e di Draghi, ma ricordatevi come ha risposto all'inizio, quando ha detto che 'in primo luogo ci sarebbe una persona: Silvio Berlusconi' ", commenta il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri.
Ecco chi è il generale Gallitelli/ LA SCHEDA
Il generale Leonardo Gallitelli è stato comandante generale dell'Arma dei carabinieri fra il 2009 ed il 2015. Dopo aver lasciato l'incarico, è stato nominato responsabile dell'ufficio antidoping italiano il 15 settembre 2015. In quell'occasione il presidente del Coni, Giovanni Malagò, aveva sottolineato che la nomina era stata "condivisa e avallata dal presidente del consiglio, Matteo Renzi". Gallitelli, sposato e padre di due figli, è nato a Taranto il 9 giugno 1948. Ha iniziato la carriera militare il 22 ottobre 1967, frequentando i corsi dell'Accademia Militare di Modena e della Scuola di Applicazione Carabinieri in Roma. E' stato comandante delle Compagnie di Viggiano, Aosta e Genova Portoria, poi al Nucleo investigativo di Torino con rilevanti impegni per il contrasto al terrorismo e ai sequestri di persona. Laureato in Giurisprudenza, ha superato con successo i corsi di Stato Maggiore presso la Scuola di Guerra, che abilitano all'esercizio delle piu' alte funzioni dirigenziali. Dopo una esperienza nello Stato Maggiore del Comando generale, da ufficiale superiore e' stato chiamato ad assolvere compiti di primario rilievo, avendo retto, in successione, il Comando provinciale di Torino, l'Ufficio operazioni del Comando generale dell'Arma e, dopo aver conseguito il grado di colonnello, il Comando provinciale di Roma per cinque anni. Ha ricoperto l'incarico di capo del II Reparto del Comando generale, incarico di vertice e di massima responsabilità della struttura operativa dell'Arma, cui sono devoluti, fra l'altro, il coordinamento e la direzione dell'attivita' svolta dall'Arma nel contrasto a tutte le manifestazioni delinquenziali che interessano il Paese, anche nei loro risvolti internazionali. Dal 2000 al 2002 e' stato sottocapo di Stato Maggiore del Comando generale e, successivamente, comandante della Scuola Ufficiali dell'Arma. Dal 7 ottobre 2003 al 4 settembre 2006 e' stato comandante della Regione Carabinieri Campania, Dal 5 settembre 2006 e' stato capo di Stato Maggiore del Comando generale dell'Arma dei Carabinieri, per poi ricoprire l'incarico di comandante generale dal 2009 al 2015.