Duro colpo alla criminalità organizzata del clan Casamonica. Questa mattina è scattata una maxi operazione dei carabinieri che ha portato a 37 misure cautelari emesse da gip della capitale, su richiesta della Dda, per un totale di 31 arresti, tra Roma, Cosenza e Reggio Calabria, e sei ricercati. Diversi i reati contestati ai trentasette tra cui: traffico di droga, estorsione, e usura, tutti con l’aggravante del metodo mafioso.
L’indagine è partita ancor prima dei famosi funerali di Vittorio Casamonica dell’agosto 2015 che ha fatto conoscere all’opinione pubblica nazionale la famiglia romana. Per la prima volta, esponenti del clan (14 arrestati su 31) sono stati accusati di associazione a delinquere di stampo mafioso (416bis).
Tra gli arrestati anche il pugile e campione italiano Domenico Spada, detto Vulcano, titolare di una palestra a Latina che è stata prontamente sequestrata dai carabinieri del gruppo Frascati.
Diverse le storie emerse durante le indagini. La paura delle vittime ricattate non si è mai tramutata in atti di denuncia contro il clan per paura di ritorsioni e solo grazie ad alcune intercettazioni la Dda ha messo a fuoco la loro terribile condizione. Tra le vittime anche persone note al mondo dello spettacolo che ricevevano soldi con un tasso di usura che poteva arrivare fino al 1000% annuo.
Al vertice del clan ci sarebbe Giuseppe Casamonica che, uscito dal carcere dopo 10 anni, ha scontato l’ultima parte della sua pena detentiva in un centro per il recupero di tossicodipendenti a Fiuggi.
Nonostante la detenzione, Bitalo (questo il suo soprannome) sarebbe riuscito comunque a mantenere le redini del clan impartendo ordini da dietro le sbarre, lasciando alla sorella Liliana il compito di tenere in conti in linea e di interloquire con gli avvocati. Anche lei con diversi precedenti penali fu arrestata per aver segregato l’ex-cognata minacciandola di sfregiarla con l’acido e di sequestrarle i figli.