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Diritto all’oblio oncologico, Ok unanime della Camera

Scritto da vocealta

La così detta legge sul “diritto all’oblio oncologico” per la prevenzione delle discriminazioni e la tutela dei diritti delle persone che sono state affette da malattie oncologiche ha ottenuto l’ok unanime della Camera. Approvata a Montecitorio con 281 voti favorevoli e nessun contrario, questa legge si assicura che insieme alla guarigione clinica, coloro che hanno superato la malattia possano avere la possibilità di esercitare i propri diritti senza discriminazioni ma in uguaglianza con il resto della popolazione. Tuttavia, si aspetta che il testo passi in Senato per arrivare all’approvazione definitiva della legge.

«Questa norma può porre il nostro Paese all’avanguardia in Europa nella tutela delle persone colpite dal cancro che hanno superato la malattia, afferma Saverio Cinieri, presidente dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom). A differenza dei provvedimenti adottati in altri Paesi, il disegno di legge approvato prevede specifiche disposizioni che riguardano non solo la possibilità di accedere a servizi finanziari come mutui e assicurazioni, ma anche i contratti di lavoro e le adozioni. Dopo l’approvazione definitiva da parte del Senato, i guariti dal cancro non saranno più discriminati nella vita sociale, professionale e familiare».

«Con il voto unanime della Camera dei Deputati oggi si compie il primo passo per introdurre l’oblio oncologico anche in Italia», commenta il Ministro della Salute, Orazio Schillaci. «Un risultato che premia il lavoro compatto di tutte le forze politiche e l’impegno delle associazioni dei pazienti che, da anni, rivendicano questo diritto».

Mentre, Giordano Beretta, presidente di Fondazione Aiom, sottolinea «Oggi, grazie all’innovazione tecnologica e agli importanti risultati della ricerca scientifica, sono 3,6 milioni le persone che vivono in Italia dopo una diagnosi di tumore. Oltre un milione può essere considerato guarito. Per questo è indispensabile permettere ai pazienti di godere di una vita libera e completa dopo la fine delle cure. Negli ultimi due anni, Fondazione Aiom ha lanciato una campagna informativa, #iononsonoilmiotumore, che ha visto la realizzazione della prima guida sul tema, un portale web e una forte campagna social per promuovere una raccolta firme che ha superato le 107mila adesioni». Poi conclude «Dopo 10 anni dal termine delle cure per le neoplasie dell’adulto e dopo 5 per quelle dell’età pediatrica, i pazienti potranno essere ritenuti guariti non solo a livello clinico ma anche per la società».

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