Luigi Di Maio ritiene necessario rivedere l'organizzazione M5s per tornare a vincere a livello locale e spiega cosi' le modifiche dei regolamenti interni: «Alle politiche io ho cambiato lo schema, ho scelto i candidati per i collegi uninominali, la squadra di governo, i responsabili della campagna. Nei Comuni e nelle Regioni siamo fermi a un modello base che voglio cambiare perché mi sono stufato di perdere».
Il vicepremier ha assicurato che la regola dei due mandati "a livello nazionale mai cambierà". «Ma fare il consigliere comunale o il sindaco non è un privilegio come fare il consigliere regionale o il parlamentare», ha sottolineato, prima di precisare: «La politica e' l'unico settore dove i contratti precari aiutano a lavorare meglio. Spronano a fare le cose in fretta. Io non mi ricandiderò e darò il mio contributo rimanendo vicino al Movimento».
Sulle autonomie regionali, Di Maio ha precisato: «Noi sosteniamo l'autonomia ma non lo spacca-Italia. All'ottimo ministro Stefani lo abbiamo detto chiaramente: permetteremo alle Regioni che lo chiedono di poter gestire alcuni servizi. Ma il percorso non sarà breve. Ci sarà una pre-intesa approvata in Cdm dopo un vaglio politico mio, di Salvini e di Conte. Poi il presidente inizierà una trattativa con i governatori di Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. Infine si andrà in Parlamento e li' i presidenti delle Camere decideranno se sarà emendabile o no il testo delle intese».
Di Maio esclude la possibilità di intese con Salvini alle europee: «Non andremo mai in un raggruppamento che, oltre a essere di destra, comprende partiti di Paesi che ci hanno fatto la guerra per inasprire l'austerity».