E’ stata una domenica intensa e non produttiva quella dei dirigenti campani del Pd riuniti ieri a Santa Brigida per fare il punto dopo il caso De Luca e provare, su imput di Roma, a riorganizzare il partito dopo le dimissioni di Nello Mastursi dal ruolo dell’Organizzazione del partito e il sostanziale azzeramento delle cariche in vista di un direttivo più snello. Circa quaranta esponenti del Pd si sono riuniti ieri ma nulla è stato deciso. Quello che è certo è il “J’accuse” della segretaria Assunta Tartaglione al governatore per il comportamento adottato da una settimana a oggi nell’affrontare la delicata vicenda del coinvolgimento di Mastursi rispetto alle presunte richieste e pressioni dell’avvocato Manna, marito di Anna Scognamiglio, una dei giudici del collegio del Tribunale di Napoli che ha decretato la sospensiva della sospensione del governatore scattata per l’applicazione della legge Severino.
Sotto accusa, in primis da parte di Tartaglione, la gestione De Luca, caratterizzata – come nel contesto salernitano – dalla figura dell’uomo accentratore e dal voler restare ‘solo al comando’ che, secondo le parole della segretaria, ha portato a un grave “danno d’immagine per il Pd” soprattutto sul piano di “gestione della comunicazione”. In sostanza si rimprovera al governatore di non aver mantenuto rapporti proficui con i vertici del partito oltre che non tenere in considerazione il ruolo dei suoi consiglieri regionali.
L’input romano di riorganizzare i vertici dei democratici dopo l’uscita di scena di Mastursi non ha ancora trovato un’articolazione concreta soprattutto perché ieri all’incontro non si sono presentati quelli che fanno capo alla corrente di ‘Rifare l’Italia’, tra cui Andrea Cozzolino e Valeria Valente, Antonio Marciano, Valentina Paris, Rosaria Capacchione. A monte dell’assenza la richiesta, non esaudita, di far partecipare all’incontro esponenti dei vertici nazionali in una sorta di ruolo super partes. Per Tartaglione, invece, i dirigenti del pd campano non hanno bisogno di tutor. In mattinata, intanto, De Luca è chiamato a riferire in Consiglio regionale sulla vicenda che lo ha portato nell’occhio del ciclone a livello nazionale.