Giustizia Quotidiana

Csm: disciplinare, assolto l’ex capo della Procura di Bari Laudati

Laudati
Scritto da vocealta

 

LaudatiAssoluzione “per essere stati esclusi gli addebiti”. Questa la decisione della sezione disciplinare del Csm presa stamane per l’ex capo della Procura di Bari, Antonio Laudati. Il magistrato era finito sotto processo disciplinare per “comportamento scorretto nei confronti di altri magistrati”, “ingiustificata interferenza nell’attivita’ di un altro magistrato” e per il “frequentare persona sottoposta a procedimento penale”. Il sostituto pg di Cassazione, Aurelio Galasso, nella sua requisitoria aveva chiesto l’assoluzione di Laudati per uno dei capi d’imputazione, e la sanzione della perdita di anzianità per l’altra ‘accusa’, ma il Tribunale delle toghe lo ha assolto da entrambe le incolpazioni.

Laudati era finito davanti alla disciplinare del Csm in relazione al convegno ‘Organizzare la giustizia’, tenuto a Bari alla fine di ottobre 2010, e per il quale era stato ottenuto un finanziamento della Regione Puglia di circa 100mila euro. Il magistrato, co-organizzatore e responsabile scientifico dell’evento, “ospitava al convegno e pubblicamente frequentava prima e durante tale manifestazione – aveva scritto il pg di Cassazione nel suo atto di incolpazione – anche attraverso presentazioni alla stampa avvenute a Roma e a Bari, il presidente della Regione Puglia” Nichi Vendola, all’epoca indagato dalla Procura di Bari (la cui posizione e’ stata poi archiviata).

Laudati, inoltre, era stato incolpato dalla Procura generale della Cassazione di un “comportamento gravemente scorretto” tenuto nei confronti del presidente dell’Ufficio gip di Bari, Antonio Lo Vecchio, e del gip barese, Vito Fanizzi, “dicendo ripetutamente al primo – si legge nell’atto di incolpazione – durante conversazioni avvenute in ufficio, che un provvedimento di concessione degli arresti domiciliari all’indagato Gianpaolo Tarantini era da collegarsi al fatto che il dottor Fanizzi era solito partecipare ‘a feste’ organizzate dallo stesso Tarantini”, con ciò “lasciando intendere – aveva rilevato il pg – che vi fosse stata una sorta di trattamento di favore nei riguardi dell’indagato”. Nell’atto di incolpazione, la Procura generale aveva rilevato che, tale condotta costituisse “una ingiustificata interferenza” sull’ufficio gip di Bari. Oggi, in pubblica udienza, il pg Galasso aveva invece chiesto l’assoluzione di Laudati per qusta ‘accusa’. Laudati, dallo scorso anno, non e’ piu’ alla guida della Procura di Bari: era stato lui stesso a chiedere al Csm di essere trasferito e palazzo dei Marescialli lo destino’ alla Corte d’Appello di Roma con funzioni di sostituto pg, invece di accogliere la sua istanza di tornare alla Direzione nazionale antimafia. Sul punto, e’ pendente una causa davanti ai giudici amministrativi: il Tar ha annullato il trasferimento di Laudati, e il Csm ha impugnato questa decisione al Consiglio di Stato. L’ex capo della Procura di Bari, che oggi è stato difeso davanti alla disciplinare dal consigliere di Cassazione Piercamillo Davigo, è sottoposto a procedimento penale a Lecce con l’accusa di abuso d’ufficio e di favoreggiamento personale di Tarantini nell’ambito dell’inchiesta escort.

 

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