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Covid, Speranza: «Italia vicina al picco dei contagi»

Scritto da vocealta

«L’Oms ci dice che ci stiamo avvicinando al picco», ha dichiarato il ministro della Salute, Roberto speranza. Il Governo aprirà un tavolo tecnico per ascoltare le richieste delle Regioni e revisionare le misure anti Covid.

I contagi derivanti dalla variante Omicron trainano l’epidemia di Covid in Italia e attualmente si registrano 2,5 milioni di positivi. I numeri, dunque, sono molto alti, ma «Grazie ai vaccini le ospedalizzazioni sono inferiori rispetto al passato anche se la pressione sulle strutture ospedaliere è comunque molto forte – spiega il ministro Speranza – L’Oms dice che stiamo per raggiungere il picco, dobbiamo valutare cosa accadrà nei prossimi giorni e adeguare le regole alla fase epidemiologica che stiamo vivendo».

L’intenzione del Governo è quella di convocare nelle prossime settimane « un confronto, in particolare con le Regioni. Convocheremo un tavolo tecnico – ha precisato il ministro Speranza – per discutere le proposte e affrontare questa fase che sembra diversa dalle precedenti. Qualche primissimo segnale di raffreddamento della curva si è visto, dovremo studiare il domani ma dovremo anche abbassare la curva nell’immediato: questa è la priorità», ha ribadito Speranza.

«Ci confronteremo con le Regioni, verificheremo passo passo i margini che ci possiamo prendere», ha detto il ministro ribadendo che ad oggi si segue già un modello che considera maggiormente le ospedalizzazioni piuttosto che i numeri riferiti ai positivi. L’arma fondamentale per non incorrere nelle restrizioni del passato è il vaccino, «ci consente di gestire diversamente un’ondata così complicata. Siamo ad un millimetro dal 90% di prime dosi, la migliore notizia sono infatti le 92mila prime dosi raggiunte. Il 10% di non vaccinati produce due terzi degli ingressi in terapia intensiva e circa la metà dei posti letto in area medica – ha spiegato Speranza –  Se meno persone vanno in ospedale, il problema Covid diventa oggettivamente diverso». Grazie ai vaccini infatti le ospedalizzazioni non corrispondono al passato.

Sempre in merito all’importanza dei vaccini in questo momento si è espresso anche il direttore regionale dell’Oms Europa, Hans Kluge. «In base a quello che vediamo – ha detto – nessuno può sfuggire al Covid, l’immunità l’avremo con il vaccino o con il contagio a causa della veloce trasmissibilità di Omicron. L’importante è vaccinarsi, le persone vaccinate hanno minori possibilità di sviluppare malattie gravi. Vedremo cosa succederà quando Omicron colpirà i non vaccinati».

«Quindi – ha aggiunto Kluge – vacciniamoci, facciamo la terza dose e poi aumentiamo l’accesso anche i farmaci antivirali. Sulla base di proiezioni io dico che non si può scappare dalla variante: visto il numero di non vaccinati, 40 paesi su 53 subiranno elevato un stress per ricoveri e terapie intensive. È importante che Paese per Paese si valuti il protocollo di tampone e quarantena. Questo è un momento cruciale. Dobbiamo limitare i problemi al servizio sanitario, alle scuole e all’economia».

Kluge ha poi parlato della possiblità che la curva stia iniziando a scendere. «Il picco dell’ondata omicron terminerà prima di quanto previsto, – ha spiegato – ci stiamo avvicinando per esempio in Italia, al picco. Entro due o tre settimane sarà raggiunto». Per Kluge «la strada seguita dal ministro Speranza è giusta: terza dose, grande monitoraggio e uso mascherine con accesso ai farmaci antivirali. È importante – ha detto il direttore di Oms Europa – che le scuole siano le ultime a chiudere e le prima a riaprire. Dobbiamo ricordarci che non c’è solo il contagio, ma anche il long Covid. La quarta dose? Presto avremo i dati della terza da Israele, monitoriamo e potremo dare una risposta definitiva in merito».

Intanto, le analisi del matematico Giovanni Sebastiani, dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo “M. Picone” del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), ci dicono che, in Italia sette province su 107 sono al picco e 28 lo hanno già raggiunto, mentre in 40 si registra una crescita frenata; in altre 13 province si rileva ancora una crescita di tipo lineare e in 19 l’incidenza è rapidamente aumentata.

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